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APRILIA – Il reparto di Oncologia rischia la paralisi, “Si convochi una Conferenza dei Sindaci”

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Disagi per il reparto di Oncologia presente all’interno del Poliambulatorio di via Giustiniano ad Aprilia e da anni ormai il fiore all’occhiello della Asl pontina.

Di recente la struttura ha subito un vertiginoso aumento di utenti, a causa del trasferimento da Latina di ben 3 mila pazienti. Un sovraccarico che non è stato supportato da un aumento del personale infermieristico. La denuncia arriva dal Tribunale del Malato che questa mattina ha illustrato la situazione e chiesto l’intervento del sindaco di Aprilia, Antonio Terra e della Regione Lazio. “Si convochi – dice il Tdm – presto una Conferenza dei Sindaci alla presenza dei Sindaci del nostro Distretto (Cori, Cisterna, Rocca Massima, Aprilia) del Direttore Generale dr. Casati, del Capo Distretto dr. Rossi B. e di un esponente della Regione con responsabilità decisionali”.

“Il reparto Oncologia presente nella ASL di via Giustiniano – spiega il coordinatore del Tdm, Claudio Frollano – è un fiore all’occhiello della nostra  sanità territoriale che funziona bene con grosse potenzialità e come tale va mantenuto e potenziato.

Un reparto nato quasi per scommessa, grazie alla grande professionalità e dedizione del personale che vi opera, ad iniziare dal capo del Distretto Dr. Belardino Rossi, è costituito da un responsabile Primario, il professore Tomao, due medici, Spinelli GP e Rossi L., due infermiere, Mara e Cinzia. Per il territorio e per la provincia è diventato presto un punto di riferimento per effettuare prestazioni di alto livello in regime ambulatoriale e gestire anche pazienti complessi.

É entrato così nei  protocolli internazionali, ottenendo diversi finanziamenti dai privati. Insomma il tutto ha contribuito a fare sì che  diventasse un reparto di eccellenza ed una Università ASL, quindi una struttura interamente pubblica. Il tutto anche con la collaborazione di Elena, rappresentante dell’ associazione Onlus “Care for Life” che si occupa dei problemi socio sanitari del Territorio con particolare attenzione ai pazienti con fragilità.

Altro punto che rende unica e forte questa realtà è il filo diretto che questo Team è riuscito a trovare con i MMG, le RSA,  l’hospice, e la clinica che si riflette in modo positivo sui pazienti. Gli stessi infatti vengono avviati a questo reparto senza file da liste di attesa, in pratica vengono  assistiti subito. Questa fiducia e riconosciuta professionalità filtra il 60/70% dei pazienti che prima si rivolgevano a Roma, proprio perché anche  i grandi ospedali romani sono i primi a consigliare, ai residenti  e non, questa unità. infatti vi accedono anche pazienti provenienti da Roma e dalla provincia.

Da sottolineare che il reparto di Oncologia presente a Latina nell’ICOT è stato chiuso ed i pazienti (circa 3000) indirizzati alla nostra ASL.

Al momento si arrivano ad effettuare 30 prestazioni al giorno,  tra visite e terapie, e questo dalle 9 alle 14, con 5 poltrone e 4 ambulatori, per un totale di circa 10.000 prestazioni/anno.

I pazienti oncologici totali in carico sono circa 7.000. 

Ora tutti questi sforzi che hanno portato  questa unità a livelli eccellenti rischiano di essere stati inutili … per i soliti motivi, in particolare la insufficienza del personale infermieristico. In realtà serve anche un ausiliario per mantenere in ordine il reparto e smaltire i materiali speciali di risulta. Al momento, talvolta i medici stessi provvedono a queste necessità. In questi giorni è presente solo 1 infermiera e la prossima settimana forse neanche quella, allora ci chiediamo… ma è possibile che a fronte di 2.500 /3.000 pazienti provenienti da Latina non si è pensato di trasferire anche il necessario personale infermieristico che comunque si è liberato ed era parte integrante dell’organico di quel  reparto? Ricordiamo che i farmaci per i trattamenti hanno prevalentemente scadenza giornaliera e, fatto salvo il diritto delle persone a non subire comunque ritardi e rinvii per fare la prevista terapia, buttare questi farmaci nel caso di mancato utilizzo, il cui costo arriva anche a 14000 €, è inaccettabile.

Un aiuto per migliorare la struttura del reparto arriverà con l’insediamento della Casa della Salute che, nell’ambito del necessario adeguamento delle degli ambienti e degli arredi, ne prevede un miglioramento.

Come TDM chiediamo e senza sconti che la Provincia ma soprattutto la Regione se ne assumano la responsabilità è inviino immediatamente almeno i due infermieri a tempo indeterminato.

Da sottolineare che le potenzialità di questa unità sono grandissime. Basterebbe rimanere aperti almeno fino alle 17 senza aggravio di personale, ovviamente con opportuna turnazione, e in questo modo, secondo gli operatori stessi, si potrebbe quadruplicare il servizio offerto, riducendo al lumicino il numero di pazienti costretti ad andare fuori territorio ed offrendo così un servizio ancora più rispondente alle necessità.

Confidiamo quindi in un pronto intervento di chi ne ha la responsabilità per fare sì che anche questo reparto non si allinei allo standard degli altri presenti in ASL, dove non ce n’è uno che ha il necessario organico.

Il TDM non starà a guardare. Ci stiamo attivando per richiedere al Sindaco una Conferenza dei Servizi, formata dai Sindaci del nostro Distretto (Cori, Cisterna, Rocca Massima, Aprilia) il Direttore Generale dr. Casati, il Capo Distretto dr. Rossi B. ed un esponente della Regione con responsabilità decisionali”.

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