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Vittime di mafia, a Nettuno il ricordo di Pio La Torre

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La presentazione del libro sulla vittima di mafia Pio La Torre “Ecco chi sei”, scritto dai figli Filippo e Franco ha avuto un bel successo di partecipazione. In occasione del 25° anniversario della strage di via D’Amelio le associazioni AIFO Latina, AC della Diocesi di Albano, CSI Comitato Provinciale Latina, CRI Comitato Anzio-Nettuno, Pontum Intercultura, Reti di Giustizia e Welcome hanno voluto celebrare, presso il Belvedere di Nettuno, le vittime delle mafie con un ospite d’eccezione, Franco La Torre, appunto il figlio del sindacalista e politico Pio. Una testimonianza, quella di Franco La Torre ricca di emozioni, che ha raccontato il padre non solo sotto la veste pubblica, ma anche nella veste privata. A partire dall’amore sbocciato fra i suoi genitori, da quel viaggio di nozze interrotto “perché c’erano delle importanti lotte da fare per la riforma agricola” e al fatto che “non avevo ben capito che lavoro facesse mio padre – ha continuato Franco – quando la maestra a scuola me lo chiese io risposi che studiava e leggeva sempre, perché quello gli vedevo fare a casa. Tant’è che la maestra pensò che fosse un giornalista. E per alcuni anni ne sono stato convinto anch’io”. L’evento del 19 luglio è stato un momento molto toccante perché, grazie proprio alla presenza di uno dei figli di La Torre si è potuto conoscere un uomo che aveva tre grandi amori, “due famiglie – ha detto Franco – la moglie e i figli e la politica che poi tradiva con la sua terza famiglia, il sindacato”.

L’evento si è svolto, presso i Bagni Belvedere di Nettuno, bene sequestrato lo scorso anno a un noto pregiudicato locale e nel quale le associazioni del territorio stanno portando avanti, insieme alla nuova gestione, dei percorsi di legalità.

 

 

 

 

 

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