Chiedeva di vivere con i nonni rifiutando di essere adottata fuori dal nucleo familiare. Una ragazza di 14 anni di Aprilia ha vinto la sua battaglia. La storia della giovane è stata portata all’attenzione del Parlamento tramite un’interrogazione: la minorenne attualmente è in una casa famiglia dopo l’attivazione, nel 2020, di un codice rosso per i maltrattamenti subiti dal padre da lei e dalla madre. In tutto questo tempo la 14enne ha sempre manifestato la volontà di voler vivere con i nonni materni, una questione espressa anche presso il centro di neuropsichiatria infantile che la segue e confidata agli psicologi che hanno messo tutto nero su bianco nelle relazioni consegnate ai giudici.
Il nonno – ex militare della Guardia di finanza – è detto già favorevole a prendere in adozione la nipote. La storia della minorenne apriliana è stata portata in Parlamento dal deputato Udc Lorenzo Cesa che ha voluto inviare, il 15 luglio scorso, una interrogazione scritta al ministro della giustizia Carlo Nordio.
“Nonostante la minore abbia più volte ribadito la sua volontà di vivere con i nonni materni – scrive il deputato dell’Udc – la curatrice speciale, avvocato De Toma, dal 26 aprile 2023 sta attivando un processo di adozione etero-familiare, che sottrarrebbe definitivamente la bambina alla tutela dei nonni. La curatrice ha incontrato la minore solo attraverso videochiamata. L’affido temporaneo dei minori ai nonni come attuazione del diritto del minore a crescere nella propria famiglia è sancito e garantito sia a livello internazionale dalla Convenzione di New York sui diritti dell’infanzia e dalla Convenzione europea sull’esercizio dei diritti dei fanciulli”.
E ancora: «La ragazza vuole rientrare nella casa dove da sempre è cresciuta, quella dei nonni materni. La sua richiesta è un diritto sancito dalla Costituzione”
Alla madre della giovane nel frattempo sarebbe stato diagnosticato un disturbo borderline.
Sulla questione si è espresso il Ministro della Giustizia Carlo Nordio: “Nell’ambito del procedimento in discussione è stata svolta un’accurata istruttoria all’esito della quale sono stati assunti provvedimenti che hanno tenuto nella debita considerazione la volontà espressa dalla minore in sede di ascolto. Tanto che la stessa risulta ora avviata a un percorso di collocamento presso l’abitazione dei nonni con le doverose cautele disposte dall’autorità giudiziaria, a tutela delle sue condizione fisio-psichiche”.