
«Il 9 maggio 1978 l’Italia veniva colpita due volte. A Roma, in via Caetani, fu ritrovato il corpo senza vita di Aldo Moro rapito e assassinato dalle Brigate Rosse. Quello stesso giorno, a Cinisi, in Sicilia, la mafia uccise Peppino Impastato, giovane attivista che aveva avuto il coraggio di denunciare Cosa Nostra.
Due storie diverse, – dichiara il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca – due battaglie contro il fanatismo e l’illegalità. Moro, con il suo impegno politico e il suo pensiero lucido e coraggioso, ha segnato una fase decisiva della nostra democrazia.
Impastato, con la sua voce libera, ha lasciato un esempio che ancora oggi parla forte. – sottolinea Rocca – Ricordarli insieme non è solo un dovere: è un atto di responsabilità verso il nostro passato e il nostro futuro. Per i nostri figli, per i nostri valori, per l’Italia».