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A Latina arriva “Mediterranea”, lavoro in danza di Mauro Bigonzetti

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Dopo il grande successo di una lunga tournée estiva, arriva Mediterranea, lavoro in danza di Mauro Bigonzetti, a Latina, 9 novembre 2018 ore 21 al Teatro Gabriele D’Annunzio, nell’ambito della stagione teatrale nata grazie alla collaborazione tra il Comune di Latina e ATCL – Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio. Firmata da uno dei maggiori coreografi italiani, è una produzione Daniele Cipriani Entertainment. È un lavoro che parla di un mare che è parte di noi, che ha forgiato la nostra storia e temprato i nostri caratteri, che ad ogni flusso e riflusso cambia i connotati della nostra società, accende la nostra politica e i nostri dibattiti. Quel “mare nostro” che ispira da sempre l’arte in ogni sua forma e dalle cui onde, in tempi più recenti, nasce dunque Mediterranea.

Mediterranea è il balletto italiano che ha conquistato il mondo, circumnavigando il globo da Rio de Janeiro a New York, Madrid, Stoccarda, Toronto e Kiev. La sua ripresa quest’anno – con una tournée in varie città italiane ed un trionfo sulle sponde di un ‘altro’ mare, il Mar Nero, al Winter International Arts Festival di Sochi (Russia) – testimonia la missione di Daniele Cipriani volta al recupero del repertorio italiano della seconda metà del ‘900.

Costruito su un collage di musiche di Mozart, Ligeti e Palestrina, insieme a musiche dei paesi mediterranei, Mauro Bigonzetti spiega che «Mediterranea è un lavoro suggerito dalle mie passioni musicaliuna circumnavigazione musicale, cromatica e culturale all’interno del bacino mediterraneo: partiamo dal sud della Francia, arriviamo in Spagna, giriamo intorno alla Sardegna, tocchiamo culture come quella araba, quella israeliana, e ripassiamo al nord per gli altri paesi fino alla Turchia».

La presente produzione vede 15 ballerini del Corpo di Ballo di Daniele Cipriani Entertainment impegnati in momenti d’insieme alternati a passi a due. In Mediterranea due protagonisti maschili – l’Uomo di Terra (Umberto De Santis) e l’Uomo di Mare (Francesco Moro), alter ego l’uno dell’altro – si incontrano e si scontrano; il complesso intreccio coreografico mette in risalto le loro forza e velocità e riflette la condizione umana, rendendoli di sostegno e dipendenza reciproci.  Così a rispecchiare il contrasto tra mare e terra e l’imperituro andirivieni delle onde, la danza fluisce, costruita sulla coesistenza degli opposti: movimenti energici alternati a passaggi estremamente lirici. Momento di particolare effetto è il “Passo a Due Errante” interpretato da Susanna Elviretti e Valerio Polverari e accompagnato dalle note di Carmen Linares, “Pasa una mujer llorando”, su un testo tradizionale spagnolo. Citiamo anche il “Passo a Due Bianco”, intepretato da Ilaria Grisanti e Marco Lo Presti, e il “Passo a Due Rosso”, interpretato da Andrea Caleffi e Davide Pietroniro, altri momenti suggestivi di Mediterranea. I costumi sono di Roberto Tirelli mentre le sapienti luci di Carlo Cerri ci conducono da cangianti riflessi acquatici ai neri più cupi di terre aspre, dagli infuocati rossi di un sole implacabile al biancore dell’etere.

Ne risulta un affresco di grande respiro o, per restare in tema, profondo come il mare. Come un forte vento marino, Mediterranea spinge il pensiero dello spettatore indietro al passato, ma anche verso temi di attualità: l’inquinamento plastico (attualmente al centro di tante campagne ecologiche) che attanaglia le distese d’acqua del pianeta, nonché i perigli (e, spesso, la tragedia) di chi oggi attraversa con disperazione umana Mare Nostrum in cerca di un futuro. Come osserva il coreografo Bigonzetti: “Il mare per certi aspetti può allontanare, ma per altri può congiungere, può unire; è quello che abbiamo fatto: un abbraccio tra le varie culture del Mediterraneo, diverse ma anche molto simili, con una radice unica”.

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