Maxi inchiesta “Tritone”: la Corte di Cassazione annulla 24 condanne per associazione mafiosa e dispone un processo bis in Appello. Tra i 24 imputati che si sono visti annullare la condanna, con rinvio in Appello, – ovvero coloro che avevano scelto il rito abbreviato – c’è anche Bruno Gallace, considerato uno dei capi dell’organizzazione assieme a Giacomo Madaffari e a Davide Perronace. Restano in piedi, però, le condanne per associazione finalizzata al traffico di droga.
L’operazione “Tritone” – condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma – lo ricordiamo, nel novembre del 2022, portò tra le città di Anzio e Nettuno, ma anche in Calabria, all’arresto di ben 60 persone e al successivo scioglimento per mafia dei Consigli Comunali delle due cittadine litoranee.
Secondo gli inquirenti, i clan della ‘ndrangheta puntavano a “colonizzare” il litorale romano. Per rafforzare la propria egemonia sul territorio, sfruttavano la capacità di importare ingenti quantitativi di cocaina dal Sud America, si infiltravano nelle amministrazioni locali attraverso la gestione ed il controllo di attività economiche nei più svariati settori, da quello ittico alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti.
Ora, per 24 dei imputati, è caduta l’aggravante del 416 bis. Il processo dovrà ritornare in Appello, a Roma. Gli altri 36 imputati sono stati già condannati in primo grado, ma ora anche per loro potrebbe cadere l’accusa di associazione mafiosa.