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Aprilia – Bilancio di previsione, “Continua ad aumentare la pressione fiscale”

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In vista dell’approvazione del Bilancio di previsione il Pd di Aprilia interviene facendo importanti considerazioni tramite il segretario cittadino Alessandro Mammucari.

“Siamo alla vigilia dell’approvazione del Bilancio di Previsione per l’anno 2018 – dice Mammucari – ovvero di quello che all’interno dell’azione amministrativa può essere considerato il più importante atto attraverso il quale si manifesta il disegno politico di un Sindaco e di una maggioranza alla giuda di una città. Da questo disegno discendono quante tasse i cittadini sono chiamati a pagare, quanti e quali servizi si mettono loro a disposizione, l’offerta culturale disponibile, le infrastrutture realizzate ed infine il livello di benessere che discende dal consentire ai cittadini di godere di una città vivibile.

Bene, a breve  il consiglio comunale è chiamato ad approvare il settimo Bilancio di Previsione di un esperienza civica i cui risultati iniziano a farsi vedere sulla città. Un dato oggettivo e come tale inconfutabile sui risultati raggiunti fino ad oggi, lo fornisce i livelli raggiunti dalla TARI/EX TARSU ovvero da quell’unico tributo rimasto sempre nella piena disponibili dell’amministrazione e i cui valori dipendono dalla capacità di saper gestire il servizio di raccolta dei rifiuti urbani e combattere i livelli di evasione.

Con il Bilancio 2018 per il settimo anno consecutivo l’amministrazione Terra aumenta il prelievo per far fronte ai maggiori costi che si sostengono per erogare il servizio, nonostante risultati non eclatanti sul versante della raccolta differenziata che fa della nostra città il fanalino di coda in tutta la Regione Lazio. I numeri ci dicono che le imprese vedranno aumentare l’imposta del 3 per cento mentre saranno le famiglie ad assaggiare sulla loro pelle un aumento medio di oltre 30 euro nonostante le sfavillanti promesse di riduzione delle tasse apriliane da parte della Giunta Terra. Le imprese non sono risparmiate e vedranno aumentare il conto nei confronti della Giunta Terra e cosi supermercato di medie dimensioni (400 mq) versera in più nelle casse comunali oltre 100 euro. L’aumento è la diretta conseguenza degli aumenti dei costi operativi legati alla raccolta dei rifiuti e qui si pone il problema delle innumerevoli assunzioni compiuti in quest’ultimo periodo dalla Progetto Ambiente, assunzioni molto spesso effettuate a chiamata diretta da parte della Giunta Terra.

Il dato che più di ogni altro evidenzia il fallimento è il confronto tra i livelli delle tariffe all’inizio del 2011 e quelli di prossima approvazione per il 2018. Se nel 2011 un bar pagava una tariffa di 9,15 euro al mq nel 2018 il Sindaco Terra chiederà loro ben 18,02 euro al mq con un aumento del 97 per cento, ancora se ad un ristorante e pizzeria si imponeva nel 2011 una tariffa di 9,15 euro al mq, oggi i Civici impongono loro una tariffa di 21,50 euro al mq con un aumento del 135 per cento, per non dimenticarci dei negozianti che nel caso di una semplice vendita di frutta e verdura hanno visto aumentare la tariffa da 7,50 euro al mq a 27,96 ovvero del 272 per cento.

Si tratta di numeri, ma di numeri che, accettando il gioco di parole, ci danno la cifra dell’azione di governo di un’esperienza che sempre di più si sta dimostrando fallimentare ad eccezione dell’elevata capacità fotografica nell’annunciare l’imminente partenza di opere ed iniziative che al di là dell’annuncio non sembrano prender mai avvio.

Nel concludere un auspicio che il 2018 sia fatto di meno foto e di più fatti vantaggiosi per la cittadinanza”.

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