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Aprilia – “Prossima Apertura, un progetto di inclusione sociale” VIDEO

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Il Progetto “Prossima Apertura” va difeso. Questa è una certezza. L’iniziativa di rigenerazione urbana fatta con il coinvolgimento dei residenti ha già ottenuto ottimi risultati e nell’arco del prossimo anno punta sempre più in alto. La realtà dell’area tra via Parigi e via Francia è complessa, lo sappiamo, e un’iniziativa del genere non può che fare bene: ai cittadini che vivono il quartiere e all’immagine dell’intero Comune di Aprilia.

Purtroppo – dopo le minacce di morte subite dai carabinieri in via Francia – si sono generate delle polemiche. Polemiche indirizzate sull’opportunità di ritrarre uno degli arrestati in una gigantografia realizzata su uno dei ballatoi di via Parigi (ora rimossa da ignoti).

Il team di Prossima Apertura ha spiegato i contenuti del progetto e chiarito la sua posizione in merito alla vicenda. Nei video a parlare è l’architetto Roberto Pantaleoni, componente della squadra di Prossima Apertura.

 

Di seguito la nota su Fb.

Negli ultimi due giorni, si è costruito attorno al nostro recente intervento sui ballatoi di Piazza della Comunità Europea, ad Aprilia, un rumore mediatico che ci ha lasciato stupiti e perplessi. Alcuni giornalisti, nel riportare un episodio di cronaca locale, si sono riferiti al progetto Prossima Apertura riportando informazioni parziali e inesatte.

Crediamo sia quindi doveroso dire la nostra.

Prossima Apertura è un progetto di rigenerazione urbana, che per definizione include la cittadinanza nella sua interezza.

Avvicinare le persone, tra loro e allo spazio pubblico, è uno degli obiettivi fondamentali: oltre alla condivisione delle informazioni sull’avanzamento dei lavori di cantiere, il progetto promuove iniziative finalizzate al coinvolgimento diretto degli abitanti, per creare un legame identitario con il nuovo spazio pubblico e immaginare insieme possibili usi della piazza.

In quest’ottica, Prossima Apertura integra nel progetto di rigenerazione urbana il progetto fotografico sviluppato da Alessandro Imbriaco, in collaborazione con gli psicologi sociali di NOEO.

Il progetto fotografico si configura come un intervento artistico, che racconta la realtà osservata senza filtri e mediazioni, e che prevede il coinvolgimento di tutta la popolazione del quartiere Toscanini.

NESSUNO DEI PROGETTISTI DI PROSSIMA APERTURA HA RICEVUTO PRESSIONI nella scelta delle foto esposte o dei soggetti ritratti, selezionati liberamente tra gli abitanti incontrati sui ballatoi di via Parigi.

Il valore aggiunto di quest’azione sul territorio è da ricercare nell’occasione di incontro tra gli abitanti, al momento degli scatti e, nuovamente, al momento della loro affissione.

La fotografia diventa uno strumento di ricerca per gli psicologi sociali, parte integrante del team di Prossima Apertura.

Con l’obiettivo di raccogliere suggestioni e insieme suggestionare l’immaginario degli abitanti, la ricerca adotta una proposta relazionale che usa e valorizza gli strumenti artistici, e oltrepassa il rapporto tradizionale intervistato-intervistatore.

Il momento di restituzione delle foto alle singole persone ritratte, e l’affissione delle stesse foto sulle pareti dei ballatoi, rappresentano un momento di confronto con la comunità locale, al fine di esplorare le rappresentazioni degli abitanti circa il quartiere e i legami che uniscono i cittadini di Toscanini.

La rimozione della foto doveva avvenire dopo una discussione con i residenti della zona. Questo è il modo in cui operiamo.

 

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