Rubato il defibrillatore della chiesa dei Santi Pietro e Paolo ad Aprilia. Il luogo di culto del quartiere Primo è stato preso di mira dai ladri che hanno portato via solo il defibrillatore. Ad accorgersi dell’accaduto don Gabriele, il sacerdote della parrocchia apriliana. Sdegno e amarezza nella comunità.
“Un gesto che ferisce la comunità – spiegano i cittadini – Hanno rubato il defibrillatore dell’Oratorio della parrocchia Santi Pietro e Paolo.
Un dispositivo salvavita che serviva a tutti: ai bambini che giocano a calcio, agli adulti che frequentano le attività parrocchiali, a chi passa dal cortile dell’Oratorio o si trova al mercato del sabato mattina.
Sapere che lì, a pochi passi, c’era un presidio medico pronto a intervenire in caso di emergenza dava sicurezza, speranza, protezione.
Oggi qualcuno ha deciso di portarlo via.
Rubare un defibrillatore non è solo un furto materiale: è un gesto di povertà morale e spirituale, un segno di coscienza spenta. Chi lo ha preso forse ci guadagnerà 50 euro, ma ha tolto alla comunità un bene che vale infinitamente di più: la possibilità di salvare una vita.
Quel piccolo guadagno pesa come un macigno se si pensa che, proprio oggi, durante una partita o un’attività, quel defibrillatore avrebbe potuto fare la differenza tra la vita e la morte di un bambino o di un adulto.
Siamo offesi, non tanto per il danno economico — circa 800-1000 euro — ma per la miseria umana che questo gesto rivela.
Ci auguriamo che questo messaggio arrivi anche a chi ha commesso il furto, e che almeno per un istante senta il peso di ciò che ha fatto.
Noi, come comunità, non ci fermeremo.
Ci rimboccheremo le maniche per rimettere al suo posto quel presidio di vita, raccogliendo fondi e unendo le forze, perché la vita e la solidarietà non si rubano: si difendono, insieme”.



