Subappalti continui, condizioni precarie di lavoro e bassi salari. Per questo da oltre cinque giorni ormai i lavoratori del gruppo Sda, Servizi Distribuzione Associati Acqua e Sapone, sono in sciopero insieme all’Usb coordinati da Vincenzo Quaranta. Si tratta di 180 lavoratori che già tempo fa si riunirono in una protesta e che l’anno scorso si resero protagonisti di un braccio di ferro teso con la società sempre per via della misera paga: appena 6 euro l’ora.
Da venerdì scorso si protesta: l’adesione è alta, l’80% dei dipendenti. L’azienda di via Nettunense ad Aprilia si occupa della logistica per Acqua e Sapone e smista enormi quantità di merci. Smistamento che avviene grazie alle braccia dei dipendenti (tra cui molte donne). C’è chi usa il muletto, ma il grosso del lavoro viene fatto grazie alla forza fisica di queste persone.
<Non possiamo continuare ad accettare questo trattamento – spiega Vincenzo Quaranta – i contratti sono al ribasso ogni volta che c’è un cambio di appalto. Si fanno affari sulla pelle degli operai e non è una situazione condivisibile. Il gruppo poi è vasto, eppure qui ad Aprilia si lavora in condizioni precarie: senza riscaldamenti, senza finestre e per bere bisogna chiedere il permesso. Ogni volta che c’è un nuovo appalto, ciò avviene ogni due anni, ai dipendenti viene proposto di firmare un verbale di conciliazione con il quale si rinuncia a tutto il pregresso. C’è chi dovrebbe avere dall’azienda anche 12 mila euro, soldi che non avrà mai naturalmente. Tra loro ci sono anche cittadini stranieri che purtroppo non comprendono bene i contenuti dell’accordo e rischiano la fregatura. Anche per questo stiamo pensando di avviare dei corsi per insegnare l’italiano è aiutare chi è in difficoltà>.
La trattativa con l’azienda è stata comunque avviata ed oggi pomeriggio si terrà un nuovo incontro. Intanto la società di via Nettunense ha chiesto un presidio alla polizia per paura che le maestranze scavalchino la recinzione: <Una follia – precisa il sindacato – la protesta è pacifica siamo qui solo per rivendicare i nostri diritti. Il nostro interesse è avere un giusto compenso. Le famiglie di questi operai devono arrivare a fine mese e pagare le bollette come tutti. Nell’ultima assemblea non ci fecero neanche entrare>.
La protesta proseguirà se non si avranno risposte adeguate, l’incontro di oggi sarà cruciale. Una delegazione verrà ricevuta nel piazzale della Sda.