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Avvio anno scolastico in provincia di Latina, “Si riparte senza tutti i prof in cattedra”

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«Manca poco più di una settimana all’avvio del nuovo anno scolastico, ma è già evidente che il primo settembre, nel giorno della presa di servizio per gli insegnanti, molte cattedre resteranno scoperte e potrebbero esserlo anche a lezioni iniziate». Lo denuncia la coordinatrice provinciale della Gilda Insegnanti di Latina, Patrizia Giovannini.

Nonostante il lavoro incessante degli uffici scolastici provinciale e regionale, le operazioni per l’assunzione del personale docente sono ancora in piedi. «Il sistema informatizzato che avrebbe dovuto accelerare e supportare le procedure semplificandole – spiega Giovannini – non sta funzionando adeguatamente perché non è stato programmato in funzione delle numerose variabili che intervengono nel processo. Per esempio, grosse difficoltà si stanno incontrando nell’acquisizione delle rinunce con gli uffici costretti a intervenire manualmente per ovviare ai problemi. Va riconosciuto il lavoro che sta svolgendo l’Ambito territoriale di Latina nel tentare di riassegnare i posti liberati dopo rinuncia, diversamente da quanto ha indicato il Ministero che aveva consigliato di non attribuire le surroghe».

«Siamo stati d’accordo sull’anticipare le operazioni di immissione in ruolo per riuscire ad avere in tempo utile un quadro fedele dei posti vacanti da destinare alle supplenze e arrivare a settembre con tutti gli inseganti in cattedra. Ma come presumevamo – sottolinea la coordinatrice della Gilda – questo non si sta verificando. A causa di un sistema complicato e non ben organizzato dal MIM, le operazioni sui ruoli sono in ritardo mentre quelle sulle supplenze sono state anticipate a fine agosto, in concomitanza con le operazioni di surroga ancora in atto. Oltretutto, solo il 28 agosto il sistema informatizzato sarà in grado di recepire il ritiro delle domande di supplenza da parte di coloro che nel frattempo sono stati assunti in ruolo».

«È evidente – denuncia Giovannini – che siamo di fronte a una situazione caotica in cui non si tengono nella dovuta considerazione tutti i diritti dei docenti che aspirano al ruolo né quelli dei precari che potrebbero essere esclusi già al primo turno. Il paradosso sarà che non tutti i ruoli saranno assegnati entro il 1° settembre, mentre al primo turno di nomina per le supplenze (previsto nel Lazio molto probabilmente per il 30 agosto) molti docenti precari posizionati ai primi posti delle graduatorie provinciali potrebbero rimanere esclusi per aver richiesto sedi che non sono disponibili al primo giro dell’algoritmo quando poi, successivamente, al 1° settembre, potrebbero rendersi disponibili senza possibilità di ripescaggio degli esclusi. Come Gilda abbiamo richiesto al MIM in più occasioni di ritornare o alle convocazioni in presenza o a rivedere il sistema di assegnazione delle sedi con la lavorazione puntuale delle rinunce, lo scorrimento delle graduatorie e il ripescaggio nei turni successivi di nomina per le supplenze».

Proprio riguardo le supplenze la situazione è anche più grave rispetto agli anni scorsi. «Prevediamo un acceso contenzioso da parte di tutti coloro che saranno esclusi e sanzionati per non aver inserito nella domanda di supplenza tutte le sedi, incluse quelle più lontane dalla propria residenza. Peccato che non abbiano potuto farlo in assenza di un quadro definito e puntuale delle disponibilità».

«Se le nomine tornassero in presenza o intervenissero nella prima settimana di settembre – conclude la sindacalista – sicuramente non arriveremmo a ridosso dell’avvio dell’anno scrivendo il solito copione delle cattedre rimaste vacanti».

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