Bracciante in fin di vita dopo essere rimasto intossicato da fitofarmaci in provincia di Latina. Interviene la Cgil del capoluogo: “Apprendiamo che un bracciante agricolo avrebbe già perso una gamba e rischia di perdere gli altri arti a causa dell’esposizione prolungata ad agenti chimici senza dispositivi di protezione individuale e senza misure di sicurezza adeguate sul luogo di lavoro.
Nell’esprimere tutta la nostra vicinanza al bracciante, auspichiamo che la magistratura e le forze di polizia del territorio, che stanno già facendo un gran lavoro in una situazione difficilissima, facciano chiarezza al più presto su quanto accaduto.
Ribadiamo quanto sia necessario intensificare il confronto sul tavolo della Prefettura di Latina e dare piena attuazione a quanto stabilito nel recente protocollo contro lo sfruttamento lavorativo tra Procura, enti ispettivi, forze dell’ordine e azienda sanitaria locale, rafforzandone i contenuti ed estendendone l’efficacia a tutti i settori.
Ribadiamo altresì, ancora una volta, la necessità che la giunta Giunta Rocca riprenda quel ruolo di coordinamento fra istituzioni, forze di polizia, enti, forze sociali, la cui collaborazione porta inevitabilmente a vigilare su un territorio che, in assenza di controllo, rischia di tornare ad una situazione di totale sfruttamento, sopraffazione e illegalità diffusa, precedente a quella della tragedia di Satnam”.
L’appello alla Regione Lazio
“Chiediamo quindi nuovamente alla Regione Lazio di riconvocare tutte le parti nel tempo più breve possibile per ritornare a mettere pressione e riaccendere le luci sul territorio, a Latina e in tutto il Lazio che scontano un aumento impressionante di morti sul lavoro e malattie professionali nel corso del 2024. Segno evidente che le misure adottate finora dalla Regione non sono ancora sufficienti ad invertire la rotta”.