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Bullismo, conferenza alla Matteotti di Aprilia: “Rompere il silenzio è un dovere”

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“Il bullismo lascia conseguenze negative su tutti: le vittime mostrano una svalutazione di sé e delle proprie capacità, ansia, depressione e a volte ha portato a gesti estremi. Il bullo invece rischia di diventare un adulto prepotente, violento in famiglia ed aggressivo sul lavoro; gli osservatori silenziosi rischiano di vivere mediocremente nella timorosa indifferenza verso ciò che succede intorno a loro.” ha spiegato Alessandro Marchetti, Presidente dell’ANASPOL, l’Associazione Nazionale Agenti Sottufficiali Polizie Locali, ai ragazzi dell’I.C. Matteotti e del Toscanini durante la Conferenza organizzata dalla Prof. Maria Pia Cirolla nella Scuola di Via Ottorino Respighi ad Aprilia in occasione della I Giornata nazionale contro il bullismo alla quale ha partecipato il Sindaco Terra, gli Assessori Barbaliscia e Lombardi e il Dirigente Scolastico del Rosselli e della Matteotti Prof.ssa Viviana Bombonati.

“Accanto alla trasformazione culturale, che il Ministero ha proposto da quest’anno e che però richiede tempi lunghi, da domani qualcosa si deve fare: occorre far si che le vittime trovino la forza ed il coraggio di reagire, perché il bullo preferisce colpire chi subisce passivamente le sue prepotenze. Un aiuto a colmare l’asimmetria di forza” ha aggiunto Marchetti, che insegna Kick Boxing ed anti-bullismo alla Palestra Selciatella “lo possono dare le arti marziali che oltre ad insegnare a difendersi, aiutano i bambini ed i ragazzi a socializzare all’interno dei gruppi.”

“Ma il bullismo avviene anche in rete ed è importante che i ragazzi siano i primi autori della loro sicurezza quando sono online.” ha continuato Marchetti illustrando le slide durante la conferenza “Occorre facciano attenzione alle chat e alle foto inviate ad amici o sui social, perché una volta messa su internet quella foto rischia di appartenere a chiunque.”

“Informare, parlarne e rompere il silenzio, sono l’unica soluzione per sconfiggere e isolare questo fenomeno.” ha concluso Alessandro Marchetti.

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