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“Campoleone, più di una semplice periferia, un borgo storico da valorizzare”

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Il candidato a sindaco del centrodestra Domenico Vulcano in questi giorni di campagna elettorale ha voluto, durante il suo emozionante tour lungo tutta la municipalità apriliana, fermarsi più volte nella frazione di Campoleone incontrando residenti, commercianti ed associazioni.

“Campoleone – commenta Vulcano – una delle zone a nord della città, vive purtroppo una condizione di particolare disagio figlia di uno stato di abbandono a causa di un atteggiamento inqualificabile  da parte dell’amministrazione comunale apriliana che, nonostante l’alternanza politica, negli anni non ha comunque saputo armonizzare la divisione di competenze con il Comune di Lanuvio dove in poche centinaia di metri si snodano il polo scolastico, che prevede dalla scuola materna alle scuole medie, la piazza con i giardini pubblici, la biblioteca, farmacia comunale, presidio Polizia Locale e Protezione Civile. Le aree soggette alla gestione del Comune castellano funzionano mentre, cosa inaccettabile, quelle sotto il Comune di Aprilia mostrano un vero e proprio stato di abbandono della cittadinanza. Ne sono esempi lampanti le scuole allocate in edifici inidonei, i marciapiedi in alcuni casi iniziati e mai terminati, l’assenza di spazi adeguati per favorire l’aggregazione dei cittadini, sia all’aperto che al chiuso,  e non da meno l’assenza di opere di urbanizzazione primaria. E’ arrivato il momento di invertire questa tendenza. Con i nostri rappresentanti della zona abbiamo in dovere di affrontare e risolvere tutte le criticità di questo quartiere, così come vogliamo riqualificare la nostra meravigliosa periferia”.

“Campoleone rappresenta uno scalo ferroviario importante a cavallo tra la provincia di Latina e quella di Roma – continua Vulcano – eppure anche da questo punto di vista vengono segnalate criticità spaventose. L’area di sosta dedicata ai pendolari continua ad essere poco sicura per donne, anziani e viaggiatori, addirittura priva di bagni pubblici ormai da anni. I Cotral non possono nemmeno accedere all’interno dell’area perché non riescono a manovrare visti gli spazi stretti. Inoltre le strade di accesso buie e degradate, parcheggio ferroviario incustodito disegnano un quadro desolante. Molti residenti hanno più volte lamentato la poca sicurezza dell’intera zona e spesso la presenza di cani randagi di grossa taglia. Il presidio dei vigili urbani del quartiere, inoltre, continua ad essere una chimera quando dovrebbe rappresentare la presenza delle istituzioni nel quartiere. Un vero e proprio presidio amministrativo per informazioni, disbrigo di pratiche e semplicemente un luogo fisico dove poter effettuare delle semplici segnalazioni. Il tutto arricchito da strade mai terminate che ad intervalli più o meno regolari si allagano, infrastrutture assenti, illuminazione pubblica fatiscente.  Per concludere vogliamo ricordare, se ce ne fosse ancora bisogno, che dopo anni di promesse in zona ancora mancano le famose opere di depurazione nonostante si alternino promesse e proposte da parte dei politici di turno”.

“E’ arrivato il momento di pensare anche alla storica frazione di Campoleone – conclude deciso Domenico Vulcano – basta l’odiosa divisione tra cittadini di serie a e cittadini di serie b. Abbiamo più volte parlato in questi giorni di un piano di rigenerazione urbana e di riqualificazione del nostro territorio. Questo nostro progetto farà tappa anche a Campoleone. Con il sostegno della comunità, della quale siamo a disposizione, ci impegneremo per valorizzare una delle zone storiche della nostra città. Con spirito di servizio ed entusiasmo, dopo anni di divisioni ed isolamento, vogliamo rilanciare il Comune di Aprilia e con lei i borghi storici come Campoverde, Campo di Carne e appunto Campoleone. Vogliamo farlo in maniera concreta, con l’aiuto dei cittadini, senza finte promesse e progetti campati in aria. Per il lassismo delle amministrazioni comunali abbiamo perso fin troppo tempo. E’ ora di metterci al lavoro, è ora che la politica torni al servizio dei cittadini”.

 

 

 

 

 

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