Il Consiglio Comunale di Anzio, appena un mese fa, è stato sciolto per condizionamento mafioso ed un’ex assessora di maggioranza ora si candida alle elezioni regionali”. La notizie viene commentata con sorpresa dal Presidente del Coordinamento antimafia Anzio/Nettuno, Edoardo Levantini, e da Fabrizio Marras, Presidente dell’associazione Reti di Giustizia – il sociale contro le mafie. “La candidata ha già fatto parte delle giunte Bruschini e De Angelis, – sottolineano – in un periodo caratterizzati da numerosi attentati ed intimidazioni di stampo mafioso che hanno riguardato esponenti dell’amministrazione e dirigenti comunali. Amministrazioni – sottolineano le due associazioni – che non hanno mai condannato le mafie sul territorio, ne hanno mai riconosciuto la loro presenza”.
LA NOTA INTEGRALE:
“Il Consiglio dei Ministri ha sciolto per condizionamento mafioso il consiglio comunale di Anzio neppure un mese fa; apprendiamo che un’ex assessore esponente della maggioranza si presenterà alle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale del Lazio con il partito di maggioranza relativa.
Ricordiamo che il Ministro dell’Interno nella relazione di accompagnamento al decreto di scioglimento dell’assise comunale – scrivono Levantini e Marras – ha così rappresentato la situazione di condizionamento mafioso:
“La relazione prefettizia, tenuto conto anche delle risultanze giudiziarie, ha riferito di interessenze e frequentazioni tra alcuni amministratori comunali ed esponenti della malavita locale, rapporti finalizzati in particolare ad ottenere appoggi elettorali durante le elezioni comunali svoltesi nel giugno del 2018”.
“L’ex assessore oggi candidata al consiglio regionale del Lazio ha già fatto parte delle giunte Bruschini e De Angelis, in periodo caratterizzati da numerosi attentati ed intimidazione di stampo mafioso che hanno riguardato esponenti dell’amministrazione e dirigenti comunali come l’ex segretario generale di Anzio Marina Inches.
E’ opportuno ricordare che le amministrazioni comunali citate non hanno mai condannato le mafie sul territorio, ne hanno mai riconosciuto la loro presenza anzi negandola spesso anche in occasioni ufficiali, ne hanno mai scelto di costituire il Comune nei processi di mafia che si sono celebrati innanzi ai tribunali di Velletri e Latina con condanne definitive ex 416 bis (processi SFINGE, Noviello+ altri e APPIA).
Rimaniamo pertanto piuttosto sorpresi dalla scelta dell’esponente politico di Anzio di candidarsi a ricoprire un prestigioso incarico regionale provenendo da un consesso amministrativo sciolto per accertato condizionamento mafioso e finito sotto indagine della DDA di Roma”.