E’ stato ucciso con un unico colpo al petto: pochi istante e per lui è stato letale. Cosimo Ciminiello è morto così, nella serata di domenica 23 marzo a Nettuno, probabile vittima di un agguato in piena regola e in stile criminalità organizzata. Aveva 37 anni, era originario della Puglia e – secondo quanto riferito dagli inquirenti – era incensurato. Le indagini stanno proseguendo nello stretto riserbo, ma gli investigatori stanno valutando ogni pista anche il possibile legame tra il suo omicidio e lo spaccio sul litorale romano, senza escludere collegamenti con la guerra tra bande che si sta verificando ad Aprilia per la spartizione delle piazze di spaccio (netta conseguenza dell’esito dell’operazione Assedio). Ciminiello era diventato papà da pochi mesi, sul suo profilo social l’ultimo post – di alcuni giorni fa – lo aveva dedicato proprio al suo bimbo: “La via mia sei tu”, ha scritto il 37enne il 10 marzo scorso. Il corpo di Ciminiello è stato ritrovato ieri sera attorno alle 22 in via Lucania, vicino al parco Palatucci. Ora la polizia prosegue con le indagini: sono già stati ascoltati alcuni testimoni, al vaglio le immagini della videosorveglianza della zona.
La comunità di Nettuno si è svegliata sotto choc. La questione sicurezza torna alla ribalta, dopo questi anni bui dovuti allo scioglimento per mafia per il Comune del litorale romano si apre una nuova fase difficile da affrontare. La risposta deve arrivare dalle istituzioni e da tutta la comunità.