Senza stipendio e senza cassa integrazione straordinaria. Alla Crik Crok, l’azienda di Pomezia conosciutissima per la produzione di patatine, sono 92 i dipendenti che ancora non vedono luci nel loro futuro. Intanto il tribunale di Velletri prende tempo per esprimersi sulla richiesta di concordato preventivo che potrebbe consentire il passaggio di titolarità dell’azienda.
La crisi della Crik Crok di Pomezia non è più sostenibile: le segreterie territoriali di Fai, Flai e Uila affermano: “Continuiamo ad agire con determinazione per difendere i diritti, i salari e la dignità di tutte le persone coinvolte. Abbiamo sostenuto ogni tentativo di salvaguardia – proseguono – con serietà e rispetto, ma oggi è necessario un cambio di passo da parte di tutti i soggetti istituzionali e aziendali”.
La produzione è attualmente ridotta la minimo, le giornate lavorative sempre più rare e la cassa integrazione straordinaria non è ancora stata pagata. In assenza di reddito, molte famiglie dei lavoratori coinvolti sono allo stremo.
“Chi lavora ha continuato a farlo con responsabilità e dignità, ma questo impegno non è ancora stato ripagato – ribadiscono le segreterie Fai (Cisl), Flai (CGIL), Uila (UIL) – L’incertezza, al contrario, è aumentata e alla difficile gestione aziendale ora si somma la presentazione di un nuovo concordato preventivo, che getta ulteriori ombre sul futuro. Oggi il rischio non è solo la perdita di posti di lavoro: in discussione c’è la sopravvivenza stessa di una realtà produttiva con un grande valore industriale e sociale per il territorio”.
È arrivato il momento che le promesse si traducano in atti concreti e verificabili e che il futuro della Crik Crok non passi sopra al rispetto e al coinvolgimento del personale coinvolto”.