Un detenuto di origini albanesi devasta una sezione del carcere a Velletri dopo essersi visto negare una visita in ospedale. Il fatto è accaduto ieri nel tardo pomeriggio. L’uomo si era recato in infermeria lamentando un dolore ai denti; pretendeva di essere portato in ospedale. Al diniego, una volta rientrato in sezione, assieme ad altri suoi connazionali, ha iniziato a distruggere le telecamere e ad allagare i corridoi con gli idranti. A denunciare quanto accaduto è il Sappe, il sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria, tramite il segretario nazionale, Maurizio Somma, ed il segretario generale Donato Capece. “Il senso di impunità e abbandono delle carceri – commentano – è veramente a livelli allarmanti se non si riprende in mano la situazione”.
“Il detenuto ha ricevuto il diniego al ricovero, – spiegano – in quanto non si era rilevata l’urgenza della visita ospedaliera (potendo comunque usufruire di cure da parte del personale medico dell’istituto).
“Sul posto, dopo i fatti – è subito accorso anche il Comandante di reparto, congiuntamente a tutto il personale. Dopo un po’ la situazione è rientrata, grazie anche all’intervento dei colleghi che alloggiavano in caserma, e per fortuna nessun collega è rimasto ferito”.
“Siamo alla follia, adesso siamo arrivati al punto che i detenuti sfasciano letteralmente le carceri se non vengono assecondate le loro richieste, specie quando sono assurde e senza senso come avvenuto a Velletri”.
“Il senso di impunità ed abbandono delle carceri è veramente a livelli allarmanti se non si riprende in mano la situazione” denuncia Donato Capece, segretario generale del SAPPE, che torna “a chiedere pubblicamente che chi di dovere tenga in considerazione le criticità delle carceri della Nazione, dove mi sembra evidente sussistano problemi nella catena di comando e in cui evidentemente non si è più in condizione di gestire le troppe tipologie di detenuti, con una presenza di soggetti dalla personalità particolarmente violenta”.
“Sono palesi le inadempienze e le gravi colpe dell’Amministrazione Penitenziaria!”, conclude il segretario generale del SAPPE che non risparmia critiche al Capo del DAP Giovanni Russo: “a lui, da mesi, stiamo chiedendo – senza avere alcun riscontro! – di intervenire con urgenza sulla gestione dei detenuti stranieri, dei malati psichiatrici, della riorganizzazione istituti, della riforma della media sicurezza!”.