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Duplice femminicidio a Cisterna, il cugino di Sodano: “Si è giocato 500mila euro in scommesse”

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E’ stato aggiornato al 3 giugno prossimo il processo a carico di Christian Sodano, il finanziere di 26 anni che a febbraio del 2024 ha ucciso madre e sorella della sua ex Nicoletta Zomparelli e Renée Amato a Cisterna, nel quartiere San Valentino. Nell’ultima udienza sul duplice femminicidio, sono stati ascoltati un neurologo consulente della difesa, lo psichiatra Leoluca Parisi e il cugino dell’imputato, figlio dello zio dal quale Sodano si rifugiò dopo i fatti. Proprio il cugino ha affermato che l’ex finanziere era affetto da ludopatia e avrebbe addirittura sperperato 500mila euro nel gioco d’azzardo, somma lasciatagli dai genitori deceduti prematuramente.

In aula ieri si è parlato anche dei diversi tentativi di suicidio da parte di Sodano, il primo dopo la morte della madre. Lo psichiatra Parisi (durante la sua deposizione ci sono state delle forti tensioni in aula) ha sottolineato come il 26enne fosse legato morbosamente a Desyrèe Amato, era ossessionato da lei e per lei avrebbe fatto di tutto, è in pratica “un soggetto fragile, non una persona malata”. “Comprendere che lei lo stava lasciando è stato un colpo impossibile da gestire, quando lei gli ha ridato l’anello, il giovane ha perso il controllo”, ha spiegato il professionista.

“Christian – ha spiegato ancora il cugino dell’imputato –  aveva una relazione morbosa anche con i genitori. Si è giocato all’incirca 500mila euro fra scommesse e gioco d’azzardo, soldi spesi anche per vestiti e regali, che aveva ereditato come risparmi dei suoi genitori”.

 

Nicoletta Zomparelli e Renèe Amato, le vittime
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