E’ morto all’età di 87 anni Nino Benvenuti, leggenda dello sport italiano. Il presidente della Regione, Rocca: “il Lazio piange un fuoriclasse leale ed elegante. La scomparsa di Nino Benvenuti ci priva di una leggenda dello sport italiano, – scrive il presidente Rocca – un campione che ha incarnato con eleganza, forza e lealtà i valori più alti dell’atletica e della nostra nazione.
Benvenuti non è stato solo un fuoriclasse del ring, ma anche un simbolo di determinazione e umanità che ha ispirato generazioni. Il suo nome resterà per sempre legato alla storia dello sport italiano, tra i grandi che hanno saputo unire successo e dignità, gloria e umiltà. A nome della Regione Lazio e mio personale, – conclude Rocca – esprimo le più sentite condoglianze alla famiglia, agli amici e a tutti coloro che lo hanno ammirato e amato. Oggi l’Italia saluta non solo un campione, ma un uomo vero”.
Giovanni Benvenuti, detto Nino (Isola d’Istria, 26 aprile 1938 – Palermo, 20 maggio 2029), è stato un pugile e attore italiano.
Campione olimpico dei pesi welter nel 1960, campione mondiale dei pesi superwelter tra il 1965 e il 1966, campione europeo dei pesi medi tra il 1965 e il 1967, campione mondiale dei pesi medi tra il 1967 e il 1970. Nel 1968 ha vinto il prestigioso premio di Fighter of the year, unico italiano ad aver conseguito tale riconoscimento[1].
Il suo primo match della trilogia contro Emile Griffith è stato nominato Fight of the year del 1967, premio attribuito tre anni dopo anche al match da lui perso contro l’argentino Carlos Monzón. L’undicesima ripresa del match in cui mise KO Luis Manuel Rodríguez fu premiata come “Round of the year” per il 1969[1].
È stato l’unico pugile italiano ad aver detenuto il titolo mondiale unanimemente riconosciuto di due categorie di peso (medi e superwelter). Nei pesi superwelter, possono fregiarsi di tale impresa solamente altri nove atleti. Prima di lui, tra i pugili europei, soltanto Marcel Cerdan era riuscito a conquistare il mondiale dei medi in terra statunitense. È stato inoltre uno dei pochi pugili non statunitensi ad aver conquistato e difeso più volte il titolo mondiale indiscusso dei pesi medi nella storia del pugilato mondiale. Inoltre, le sue quattro vittoriose difese consecutive del mondiale indiscusso dei medi lo pongono alle spalle solamente di Marvin Hagler e Carlos Monzón come numero di difese consecutive a segno.
Nel 1992 è stato inserito nella International Boxing Hall of Fame[2], primo italiano a ricevere questo riconoscimento. Pur non in possesso della cittadinanza statunitense, è stato ammesso anche nella National Italian-American Sport Hall of Fame (così come leggende quali Rocky Marciano e Joe Di Maggio), per le sue imprese sportive ottenute sul suolo USA. (Fonte Wikipedia)