Estorsione con metodo mafioso per riprendersi "Giovannino": in arresto "Zì Marcello"

Tentata estorsione con il metodo mafioso: a Latina e provincia la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma ha arrestato tre persone con l’ausilio dei carabinieri del comando provinciale del capoluogo....

A cura di Redazione
25 novembre 2025 08:55
Estorsione con metodo mafioso per riprendersi "Giovannino": in arresto "Zì Marcello" -
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Tentata estorsione con il metodo mafioso: a Latina e provincia la Direzione Distrettuale Antimafia di Roma ha arrestato tre persone con l’ausilio dei carabinieri del comando provinciale del capoluogo. Tra loro Antonio Fusco, detto Zì Marcello, imprenditore latinense di 62 anni contiguo alla mafia apriliana. Ai domiciliari una 39enne e un professionista di 56 anni del capoluogo pontino. Secondo gli inquirenti, tra marzo e aprile scorsi, Antonio Fusco - mentre era ai domiciliari - avvicinò i dipendenti del ristorante "Giovannino" a Foce Verde per convincerli a dimettersi dalla società sottoposta all’amministrazione giudiziaria, offrendo loro in cambio lo stesso stipendio. Il suo intento era quello di riprendersi l'attività utilizzata per gli affari della criminalità. Il ristorante situato al Lido di Latina era stato sequestrato nel corso di un’appendice dell’inchiesta Assedio che confermò come la mala di Aprilia riciclava denaro tramite il ristorante del capoluogo.

La nota dei carabinieri

Su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma nella mattinata odierna, in Latina e provincia, il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina unitamente ai Carabinieri competenti per territorio, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma nei confronti di 3 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Più in particolare, l’indagine svolta dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Latina con il coordinamento
della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, sviluppatasi tra il marzo e l’aprile 2025, trae origine dall’attività info-investigativa sviluppata dai Carabinieri sul territorio che ha consentito di apprendere della commissione di una tentata estorsione successivamente confermata dalle vittime con dichiarazioni rese alla DDA di Roma.
Le investigazioni hanno consentito di ricostruire come uno dei presunti responsabili, nonostante ristretto agli AADD, abbia utilizzato un permesso regolarmente concessogli, per avvicinare le vittime ed invitarle a licenziarsi quali dipendenti di un’attività commerciale in amministrazione giudiziaria offrendogli in cambio lo stesso stipendio che avrebbero percepito lavorando.

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