Prosegue con una buona notizia la storia di Leo e Anna, due senza fissa dimora che si son conosciuti all’ex dormitorio di via Villafranca, a Latina. Entrambi hanno dormito in strada al freddo in piazza del Quadrato. Ora invece possono riposare e vivere con più serenità utilizzando un camper. Il mezzo è stato acquistato tramite una raccolta fondi avviata da Emiliano Miliucci, noto blogger di Latina che circa una settimana fa ha utilizzato Facebook per questo nobile scopo.
La storia di Leo e Anna è arrivata ai ragazzi di Tevere in Bici e tramite loro all’associazione Diaphorà e all’organizzazione Semi di Pace, che si occupa di emergenze umanitarie.
Il camper è ora di proprietà di Semi di Pace e in comodato d’uso è affidato a Leonardo e Anna. Il mezzo è una sistemazione temporanea, per i due si spera preso di poter trovare un’abitazione stabile e un lavoro. Servirà poi in futuro per le attività dell’associazione.
L’altro giorno è avvenuta la consegna. La felicità era palpabile.
“I soldi raccolti grazie alle vostre donazioni sono stati circa 8.000 euro. – Spiega Emiliano Miliucci – Il camper ne è costato circa 9.500 compreso passaggio e un anno di assicurazione (per info riguardo l’assicurazione citofonare Maria Garzia Boaretto).
La differenza di costo l’hanno pagata le associazioni coinvolte nel progetto vale a dire Diaphorá (che mi ha tirato dentro questa storia) e Semi di Pace (che ha curato tutta la regia dell’operazione).
Inoltre c’è stato il supporto del gruppo dei ragazzi (na volta) di Tevere in bici.
Questi tre gruppi tramite la rete dei loro donatori abituali hanno coperto la differenza e raccolto altri fondi per mantenere in una struttura Leo ed Anna da Natale ad oggi.
Tutti i resoconti precisi con relative pezze d’appoggio le pubblicherá direttamente Semi di Pace ma hanno bisogno di qualche giorno per riordinare tutto.
Comunque abbiamo tenuto traccia di ogni singolo euro speso.
Il camper abbiamo deciso di intestarlo appunto all’associazione Semi di Pace e di concederlo in comodato d’uso gratuito e registrato a Leo.
E qui va aperta una parentesi.
Questa scelta è stata dettata da diverse motivazioni.
Intanto sarebbe bello pensare che consegnato il camper a Leo il problema sia risolto.
Ma sappiamo che non è cosí.
Leo ed Anna vivono ai margini della società da troppo tempo ed è necessario che rimangano nei radar dell’associazione oltre che in quelli degli assistenti sociali e in quelli delle istituzioni locali che hanno già mandato qualche segnale.
Il camper è la risposta ad un’emergenza ma l’obiettivo resta quello di una sistemazione stabile.
E il sogno è che quel camper, una volta sistemati Leo ed Anna possa servire ad aiutare altra gente all’interno di un sistema virtuoso che faccia da volano per coinvolgere tutti gli attori del territorio.
Leo dal canto suo è molto felice.
È felice perché attorno a sé ha sentito una rete.
Ha visto delle mani tendersi verso di lui ed Anna e ha percepito tanto affetto
da parte vostra.
E banalmente è felice perchè guardandomi negli occhi m’ha detto: “Emiglià! Quello che si prova a dormire per strada le notti di inverno lo può capire solo chi lo ha provato. Il camper me pare na reggia”.
