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Gaza, ad Albano approvata la mozione: “L’Ue sanzioni Israele”. L’opposizione lascia l’aula

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Ieri 20 maggio la Commissione europea ha accolto la richiesta, sostenuta da 17 stati membri nel Consiglio dell’Unione Europea, di valutare se Israele abbia violato gli obblighi previsti dall’articolo 2 dell’Accordo di associazione tra Unione europea e Israele, che riguarda il rispetto dei diritti umani e dei principi democratici. “L’Italia ha vergognosamente votato no – commenta il sindaco di Albano Massimo Borelli – Sempre ieri durante la seduta Consiglio Comunale di Albano Laziale la maggioranza ha presentato un ordine del giorno sulla situazione nella striscia di Gaza e in Cisgiordania. Approvato con i soli voti della maggioranza, mentre l’opposizione, vecchia e nuova, abbandonava l’aula; l’odg impegna il Consiglio Comunale a intervenire presso il Governo nazionale al fine di sostenere in sede europea l’adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario e nei confronti dei coloni responsabili delle violenze in Cisgiordania. Un gesto e un atto che può sembrare inutile ma che serve a far sentire la voce delle istituzioni che decidono di stare dalla parte giusta della storia, quella che condanna lo sterminio di un popolo, il massacro quotidiano di bambine e bambini innocenti.
La storia ci ha già insegnato cosa accade quando l’ideologia si sostituisce all’etica, quando la forza ignora il diritto e quando i popoli diventano bersagli tali da non essere più considerati esseri umani. Questo è quello che il Governo di Netanyahu sta perpetrando nella striscia di Gaza.
Per questo abbiamo ritenuto di fare la nostra parte e chiedere a gran voce che venga “riconosciuta la Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele, con la piena assunzione de1 reciproco impegno a garantire ai cittadini di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo, al fine di preservare nell’ambito del rilancio del processo di pace la prospettiva dei «due popoli, due Stati»”.

Il punto di vista dell’opposizione. Mozione Gaza ad Albano, Fratelli d’Italia respinge le accuse del Sindaco: “Non accettiamo che un tema così cruciale venga ridotto a strumento di divisione o autoreferenzialità politica”.

“In merito alla mozione discussa e approvata durante il Consiglio Comunale del 20 maggio 2025 sulla situazione in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza, sentiamo il dovere di chiarire pubblicamente le ragioni del nostro abbandono dell’aula”. Dichiarano in una nota il Capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Savelli ed il Consigliere e Coordinatore cittadino di Albano del partito di Giorgia Meloni Roberto Cuccioletta. “La nostra uscita non è stata, come alcuni hanno insinuato, un gesto di disinteresse o contrarietà rispetto alla drammatica questione palestinese. Al contrario, consideriamo quel conflitto uno dei drammi umanitari più gravi e laceranti del nostro tempo, e riteniamo che debba essere affrontato con equilibrio, responsabilità e spirito di condivisione, soprattutto in un contesto istituzionale. Ci siamo allontanati dall’aula non per il contenuto della mozione, ma per il metodo con cui si è voluto portare avanti un tema così importante. Dopo oltre due ore di dibattito su una delibera che abbiamo ritenuto tecnicamente errata e invotabile, in un Consiglio comunale convocato in seconda seduta a causa dell’assenza della maggioranza alla prima convocazione, in una città che soffre uno stato crescente di abbandono, abbiamo assistito a una scena surreale: il Consiglio sospeso perché due consiglieri della maggioranza presentano due mozioni sullo stesso tema e si fermano a discutere su quale sia “più bella”. Un comportamento che abbiamo giudicato avvilente, irrispettoso verso il Consiglio stesso e soprattutto verso i cittadini di Albano Laziale, che si aspettano serietà, non passerelle ideologiche. La nostra posizione è chiara: sosteniamo la prospettiva dei due popoli e due Stati, con il riconoscimento della Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967, con Gerusalemme capitale condivisa, e con un impegno reciproco a garantire la sicurezza dei cittadini e la fine di ogni forma di violenza e terrorismo. Per questo riteniamo gravemente parziale e sbilanciata una mozione che condanna – giustamente – il Governo israeliano, ma omette ogni riferimento alla condanna delle azioni di Hamas, organizzazione terroristica responsabile dell’orrendo attacco del 7 ottobre 2023, di migliaia di razzi contro la popolazione civile israeliana, dell’uso cinico di bambini e civili palestinesi come scudi umani, e del sabotaggio sistematico di ogni ipotesi di pace. Condannare Hamas è un dovere morale, politico e umano, al pari della condanna delle violazioni del diritto internazionale compiute dal Governo Netanyahu. Non si può essere credibili difensori dei diritti umani se si tace davanti al terrorismo. Non accettiamo che un tema così cruciale venga ridotto a strumento di divisione o autoreferenzialità politica. Non accettiamo che chi prova a esercitare senso critico venga additato come complice del silenzio. Continueremo a batterci per una pace giusta, duratura e fondata sul diritto internazionale, non sulle semplificazioni e sulle contrapposizioni strumentali. Il nostro gesto è stato un atto di dignità, non di diserzione. Lo dovevamo al nostro ruolo e ai cittadini che rappresentiamo”. Concludono gli esponenti di Fratelli d’Italia.

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