“Il festivo non si tocca”: manifestazione di protesta dei lavoratori ieri all’outlet di Castel Romano. L’iniziativa è stata messa in campo dal sindacato Usb Roma. I lavoratori e le lavoratrici dell’outlet hanno incrociato le braccia e hanno chiuso molti negozi, unendosi al presidio organizzato da USB, contro la scellerata decisione della direzione dell’outlet di aprire anche il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano.



“I lavoratori del Mc Arthur Glen di Castel Romano insieme ad USB – spiega il sindacato – avevano già consegnato alla direzione dell’outlet una petizione, con cui avevano raccolto oltre 3.000 firme in meno di 10 giorni, scontrandosi però con la più assoluta indifferenza da parte della direzione del sito commerciale”.
“La protesta, che ha visto una massiccia adesione di lavoratori e lavoratrici, si inserisce nel contesto più ampio dello sciopero generale di USB – si legge nella nota del sindacato Usb Roma – che denuncia condizioni di lavoro, sia materiali che e salariali, inaccettabili in ogni settore.
Nel commercio, a seguito della liberalizzazione delle aperture dei negozi, abbiamo assistito negli ultimi anni alla progressiva limitazione del diritto al riposo domenicale e festivo. Insieme alla privazione del diritto alla fruizione della festività, ai lavoratori è stata applicata una sempre maggiore flessibilità dei turni con paghe sempre più inadeguate al costo della vita, a causa dei rincari e dell’inflazione e di contratti stipulati al ribasso.
La complicità colpevole di CGIL CISL UIL – accusa Usb – ha quindi avallato le scellerate scelte dei legislatori, rafforzando il potere padronale da sempre interessato al solo profitto.
È per queste ragioni che il presidio di ieri è stato così rappresentativo del settore, e ha visto la partecipazione di tanti lavoratori e lavoratrici anche di altri centri commerciali. La battaglia di Castel Romano è una battaglia condivisa, in cui tanti hanno riconosciuto la necessità di prendere parte per difendere il diritto al riposo festivo, un diritto sempre più a rischio.
Senza questo diritto alla fruizione delle festività, – conclude la nota – come senza salari adeguati, il lavoro rischia di rivelarsi come mero sfruttamento e schiavitù, i cui unici beneficiari sono i capi d’azienda che ne traggono sempre maggiori profitti. USB sostiene questa lotta e annuncia future mobilitazioni che andranno a colpire proprio nelle giornate commerciali di maggior picco, come nel Black Friday estivo promosso dall’outlet proprio nella giornata di ieri.