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Insulti e minacce via social al Presidente della Repubblica Mattarella: perquisizioni anche ad Aprilia e ai Castelli Romani.

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il Presidente Sergio Mattarella

Insulti e minacce via social  al Presidente della Repubblica Mattarella: perquisizioni anche ad Aprilia e ai Castelli Romani. Sono state disposto della Procura di Roma, nell’ambito dell’indagine su una serie di messaggi denigratori, di insulti e minacce di morte sul web indirizzati, la scorsa primavera nel corso della prima ondata dell’emergenza Covid, al Presidente Sergio Mattarella.

Gli agenti della Digos, in queste ore, stanno eseguendo l’attività istruttoria in varie città d’Italia. Per gli indagati, si ipotizza il reato di offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato, che prevede pena da uno a cinque anni di reclusione. L’indagine è coordinata dal Procuratore di Roma Michele Prestipino. 10 gli indagati. Nel Lazio, questa mattina, sarebbero state eseguite perquisizioni ad Aprilia, a Marino e a Viterbo.

“Armiamoci e andiamo ad ammazzare quel figlio di t.”, “ti auguro di morire male”, “non vedo l’ora che ci sia il tuo funerale”, “pezzo di m. ti voglio vedere morto”. Sono alcune delle minacce contro il capo dello Stato che circolano sul web e che sarebbero alla base dell’inchiesta.

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