Si allarga l’operazione Assedio che a luglio scorso ad Aprilia ha portato all’arresto dell’ex sindaco Principi e di altri 22 soggetti ora già rinviati a giudizio. Nuova maxi operazione dell’antimafia da questa mattina all’alba, operazione che ha coinvolto Aprilia, ma anche Latina e le città di Torino, Siracusa, Salerno e Lecce, città dove si trovano detenuti gran parte dei soggetti arrestati oggi. Il Reparto Territoriale dei carabinieri di Aprilia ha operato insieme alla Dia di Roma e questa mattina all’alba ha eseguito le ordinanze per 8 persone, 6 in carcere e 2 ai domiciliari: quasi tutti già coinvolti nella precedente operazione Assedio. Gli inquirenti hanno confermato la presenza ad Aprilia di un’associazione per delinquere di tipo mafioso, al vertice Patrizio Forniti, contiguo ad una cosca di ‘ndrangheta del reggino ancora oggi latitante. I carabinieri sono riusciti a fare irruzione anche nel bunker del boss, un bunker realizzato in pieno stile El Chapo. Ascoltiamo il tenente colonnello della Dia di Roma Ernesto Di Lorenzi
Il gruppo ben radicato sul territorio pontino e che utilizzava metodi di intimidazione in pieno stile mafioso si avvaleva dei contatti all’interno dell’amministrazione comunale apriliana per compiere affari. Riciclava denaro tramite due società: il ristorante Giovannino al Lido di Latina, sequestrato stamattina e un’azienda di imballaggi di Aprilia, anche ad essa apposti i sigilli per una futura confisca. Gli 8 soggetti raggiunto oggi dall’ordinanza del gip di Roma sono accusate a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso e concorso nei reati di estorsione, usura, detenzione e porto abusivo di armi, intestazione fittizia di imprese, partecipazioni o cariche sociali. Tra gli elementi di indagine anche l’intimidazione avvenuta presso la Tesei bus di Aprilia nel gennaio 2020 orchestrata dal gruppo finito in arresto, quando venne lasciata una bomba inglese all’ingresso dell’azienda sulla via Nettunense.
