L’Anpi di Latina sulle intitolazioni: I nomi delle piazze e delle strade, in una città, devono rappresentare scelte e valori di persone che hanno pensato e vissuto per il bene pubblico, che hanno cercato di costruire un paese che fonda le sue basi sulla diversità, sul dialogo autentico e onesto, sulla pace e sul rispetto, e non di persone che hanno inneggiato alla violenza come strumento di governo.
Chiediamo decisamente il rispetto delle leggi e del ruolo che le istituzioni rappresentano in quanto custodi del bene pubblico.
Dedicare una strada pubblica a Giorgio Almirante vuol dire celebrarlo e celebrare il fascismo.
La legge Scelba e la legge Mancino sanzionano in maniera anche penalmente rilevante l’apologia del fascismo, quando apologia vuol dire esaltazione del regime, esaltazione dei principi, delle figure che al fascismo hanno fatto riferimento. L’art. 4 l. 20 giugno 1952, n. 645, infatti, punisce «chi pubblicamente esalta esponenti, principi, fatti o metodi del fascismo».
Proporre poi questa intitolazione in nome della pacificazione, è veramente assurdo.
Ricordiamo alla amministrazione di Grosseto che:
1) La pacificazione nel nostro paese c’è già stata, c’è stato il perdono dei fascisti e la possibilità per loro di prendere parte alla vita pubblica. Non per questo possono diventare “esempi” da celebrare con il nome di un luogo pubblico.
2) Il fronte antifascista e di liberazione nel nostro paese è stato ampio e trasversale, con tutte le sensibilità presenti, ridurre la questione a “conflitto” tra fascisti e comunisti vuol dire provare a riscrivere la storia.
La dittatura fascista ha costruito il periodo più buio della storia del nostro paese, sparisca ogni riferimento dalle strade e dalle piazze delle nostre città.