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“Lanuvio e Campoleone: quale futuro per le farmacie comunali?”: il tema al centro di un incontro della coalizione “Lanuvio Unita Verso il Futuro”.

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“Lanuvio e Campoleone: quale futuro per le farmacie comunali?”: il destino delle due strutture –  che l’attuale maggioranza potrebbe affidare ad una gestione privata per 20 anni – è stato al centro di un interessante incontro organizzato dalla coalizione “Lanuvio Unita Verso il Futuro”. La proposta presentata ai cittadini è stata opposta alla volontà di dismettere un bene comune come le farmacie e centrale, in un’ottica di garanzia di servizi al cittadino. “Tra le nostre proposte – ha spiegato la coalizione –  una Casa della Salute che ospiti in un’unica struttura studi medici, farmacie, consultori e Cup, ed il rilancio delle farmacie stesse attraverso l’integrazione dell’offerta con prodotti veterinari e cosmetici, e l’implementazione di servizi al cittadino, tra cui le prestazioni analitiche”.

“Un incontro – spiegano – nato dalla necessità di far conoscere ai cittadini il reale stato delle due farmacie, da qualche anno in calo di introiti ma comunque ancora in attivo (quasi 200.000 euro tra le due strutture nell’ultimo bilancio disponibile), e che l’attuale maggioranza vorrebbe cedere in gestione invece che curarne il rilancio (cosa invece promessa anche nell’ultimo programma elettorale che regalò la vittoria al sindaco Galieti)”.

All’incontro, oltre a tanti cittadini interessati e propositivi, hanno preso parte alcuni esperti del settore, tra cui il dott. Aurelio Gozzi, medico di base a Lanuvio, e i farmacisti Umberto Leggieri e Sergio Varesi, tutti membri stimati della comunità civitana, con grande esperienza sul territorio. Completamente assenti invece i rappresentanti dell’Amministrazione, che non hanno ritenuto di dover raccogliere l’invito a partecipare.

La proposta presentata ai cittadini è opposta alla volontà di dismettere un bene comune come le farmacie, e riassume in se progetti ambiziosi ma reali e fattibili, tesi a salvaguardare un patrimonio importante anche sotto il profilo economico, e centrale in un’ottica di garanzia di servizi al cittadino.

Tra le proposte, una Casa della Salute che ospiti in un’unica struttura studi medici, farmacie, consultori e cup, ed il rilancio delle farmacie stesse attraverso l’integrazione dell’offerta con prodotti veterinari e cosmetici, e l’implementazione di servizi al cittadino, tra cui le prestazioni analitiche di prima istanza; servizi che, come suggerito dal dott. Gozzi, potrebbero essere erogati da infermieri in pensione, disponibili in modo volontario a gestire prestazioni come ECG, misurazione della pressione, test per glicemia, colesterolo e trigliceridi, ecc., valorizzando il rapporto stretto tra medici di base e farmacie comunali, a beneficio del cittadino.

“Ricordo che quando nacque la coalizione Lanuvio per la Democrazia (attuale maggioranza, n.d.r.), lo slogan era siamo venuti per unire e non per dividere, mentre oggi ci troviamo divisi da una Amministrazione arrogante – ha dichiarato il dott. Aurelio Gozzi – Perché cedere in concessione per vent’anni qualcosa che appartiene ai cittadini senza neanche consultarli? Quanti di questi esami vengono prescritti ogni anno dai medici di base? 1000? E perché allora non farne una fonte di reddito per le casse comunali, magari da reinvestire nel miglioramento del servizio?”.

“Noi, come cittadini – ha concluso Gozzi – non dobbiamo consentire a chi oggi neanche si è degnato di raccogliere l’invito a partecipare a questa iniziativa, di cedere a privati la gestione di un bene e servizio pubblico. Un bene che una volta dismesso nessuno ci ridarà indietro”.

Gli ha fatto eco Umberto Leggieri, che ha evidenziato “la scorrettezza politica di chi ha snobbato questo incontro. Quando si prendono iniziative di questa natura, è necessario ci sia un dibattito, un confronto con le opposizioni e con i cittadini”. Ha poi proseguito evidenziando l’attuale situazione delle due Farmacie Comunali, la cui direzione è affidata non a farmacisti ma a personale comunale non esperto del settore, sottolineando come anche il report commissionato dall’Amministrazione sia una asettica analisi ragionieristica che non tiene conto del contesto, mentre “gli attuali provvedimenti legislativi tendono a dare una dimensione della farmacia che va oltre quella minimale di un tempo. Dobbiamo sfruttare queste opportunità e salvaguardare il servizio al pubblico ed alla comunità”.

E “se i comuni limitrofi riescono a far funzionare le Farmacie Comunali in modo ottimale – ha dichiarato Sergio Varesi – dobbiamo e possiamo riuscirci anche noi. In passato, con il dott. Gozzi, avevamo predisposto schede per alcune patologie, che ci permettevano di ottimizzare il servizio e far si che il cittadino trovasse sempre ciò di cui ha bisogno”, ribadendo come il rapporto medico/paziente/farmacista sia fondamentale ed attuabile, soprattutto nei piccoli centri, e come oggi sia necessario servirsi di almeno 3-4 magazzini, per garantire la fornitura dei farmaci nei tempi necessari e non costringere i cittadini a rivolgersi altrove.

In conclusione dei lavori, sono emerse anche alcune proposte immediate: innanzi tutto la necessità di sensibilizzare attraverso tutti gli strumenti di comunicazione i cittadini di Lanuvio e Campoleone; poi la volontà di richiedere al più presto un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza, per discutere della questione e chiedere la sospensione immediata della procedura avviata unilateralmente dalla Giunta Galieti; ed infine l’opportunità di avviare come Comune, entro il 20 marzo 2020, la sperimentazione proposta dalla Regione Lazio sui servizi aggiuntivi delle Farmacie Comunali, con formazione del personale e servizi alla cittadinanza a carico della Regione.

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