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LATINA – Tenta di strangolare la convivente che voleva tornare nel suo paese: arrestato per tentato omicidio.

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Tenta di strangolare la convivente, una cittadina messicana, che voleva tornare nel suo paese: viene arrestato dalla Polizia per tentato omicidio. Ieri all’alba gli agenti della Squadra Volante di Latina sono dovuti intervenire in un albergo del centro dove, da una camera, provenivano le urla di una donna. Una volta sul posto la Polizia ha potuto accertare che era in corso una violente lite tra un uomo ed una donna. La vittima, con evidenti segni di percosse sul corpo, cercava di uscire dalla stanza, ma il compagno le impediva di allontanarsi. Gli uomini della Volante hanno braccato l’uomo e l’hanno condotto in Questura. Ricostruendo la dinamica è emerso che ieri mattina, attorno alle 5.30, dopo che la donna ha manifestato l’intenzione di fare rientro nel proprio paese, il Messico, il compagno si è scagliato contro di lei con violenza, dandole calci e pugni, a arrivando addirittura a tentare di soffocarla. L’uomo, un cittadino turco di 31 anni, è stato, quindi, tratto in arresto per tentato omicidio.

Il tutto si è svolto ieri mattina, all’alba, “su disposizione del 113, -si legge nella nota della Questura di Latina – gli equipaggi della Squadra Volanti si portavano presso una struttura ricettiva del centro cittadino per segnalazione di urla di donna, provenienti da una delle camere dell’albergo.

Giunti tempestivamente sul posto, i poliziotti prendevano contatti con il richiedente il quale, in qualità di portiere notturno, riferiva che all’interno di una stanza del primo piano vi era una lite animata tra un uomo ed una donna.

Pertanto, gli agenti raggiungevano la stanza, che individuavano subito anche perché dall’esterno si udivano chiaramente urla femminili.

Al suo interno vi era una donna visibilmente agitata, piangente e con andatura claudicante che cercava di uscire dalla camera con i propri effetti personali al seguito, ma veniva trattenuta per un braccio da un uomo che, con violenza, le impediva di allontanarsi.

Vista la situazione, i poliziotti, dopo aver separato immediatamente le parti e tranquillizzato la donna, facevano giungere sul posto personale sanitario del 118 per soccorrere la malcapitata.

La donna, cittadina messicana, presentava evidenti segni di percosse sul corpo e mimando alcuni gesti faceva capire di essere stata vittima di violenza fisica da parte del suo compagno.

Sulla base di quanto accertato l’uomo veniva accompagnato in Questura per gli accertamenti del caso.                   

Dalla ricostruzione della dinamica, anche grazie ad alcuni testimoni, emergeva che verso le ore 05:30, iniziava una discussione violenta tra i due conviventi per motivi di gelosia, anche perché la donna aveva manifestato l’intenzione di fare rientro nel proprio paese di origine.

L’uomo, venuto a conoscenza dell’intenzione della propria compagna, dava in escandescenza iniziando ad urlare, scagliandosi con violenza nei suoi confronti, iniziando dapprima a colpirla in testa, dopodiché continuava con calci e pugni su tutto il corpo.

Preso dall’ira, l’aggressore provava anche a soffocarla ma anche grazie all’intervento del portiere dell’albergo e subito dopo dei poliziotti riusciva a sottrarsi alla violenza dell’uomo.

Al termine degli accertamenti sanitari, esperiti presso il Pronto Soccorso del S.M. Goretti, la donna  rifiutava il ricovero lasciando il nosocomio con una prognosi di giorni 20 (venti) per contusioni multiple al corpo, trauma cranico e stato ansioso.

Successivamente la donna veniva accompagnata presso questi Uffici per formalizzare la denuncia nei confronti dell’uomo descritto in oggetto, coadiuvata dall’interprete.

In sede di denuncia, riferiva di aver avuto una lite già nella mattinata di ieri, sfociata in una violenta aggressione da parte del compagno.

L’aggressore, identificato per E. A., nato in Turchia nel 1989, in Italia senza fissa dimora, è stato tratto in arresto per Tentato Omicidio e, come disposto dal pm di turno D.ssa Valentina Giammaria, è stato condotto presso la casa circondariale di Latina, a disposizione dell’A.G.”.

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