Si è chiusa con due condanne e quattro rinvii a giudizio l’udienza preliminare per la variante di Borgo Piave. Ieri mattina il giudice per l’udienza preliminare Pierpaolo Bortone ha infatti condannato l’ex consigliere comunale e imprenditore Vincenzo Malvaso a un anno e otto mesi e l’ex assessore all’urbanistica Giuseppe Di Rubbo a un anno di reclusione: entrambi avevano chiesto di essere giudicati con il rito abbreviato. Il giudice al termine della camera di consiglio ha inflitto pene più severe di quelle richieste dal pubblico ministero Gregorio Capasso. Il gup con la sentenza di ieri ha disposto anche la demolizione della palazzina oggetto del procedimento, palazzina già sotto sequestro da almeno 2 anni. Si tratta di una variante approvata in Giunta e non in Consiglio Comunale che ha consentito proprio a Malvaso di edificare 9 mila metri cubi invece dei 2.900 previsti.
E Il Comune di Latina nel processo a carico di Malvaso e Di Rubbo non si è costituito parte civile. Non potrà quindi chiedere risarcimenti ai due condannati. L’amministrazione Coletta aveva deciso di costituirsi parte civile solo nei confronti dei dipendenti e amministratori, ex o in carica, solo in caso di rinvio a giudizio. Solo che la scelta non ha preso in considerazione i riti alternativi, come appunto l’abbreviato scelto da Malvaso e Di Rubbo.