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Lunghe code a Termini in attesa di un taxi, la protesta

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Stazione Termini metà mattina, piove. Di fronte all’uscita principale uno scenario imbarazzante: centinaia di persone, tanti turisti stranieri, in una lunga interminabile fila ad attendere i taxi. Ore ad aspettare chi non arriva. I nuovi vincoli derivanti dalla conversione in legge del decreto semplificazioni (Dl 135/2018) , in vigore dalla mezzanotte scorsa, stanno già creando enormi disagi per operatori e consumatori ad un giorno dal termine della moratoria dei 90 giorni sulle sanzioni.  Agli Ncc sono state imposte norme -tagliola che, di fatto,  impediscono di lavorare ben sapendo che sono contrarie sia alla Costituzione, che al diritto della concorrenza e della libertà di impresa in ambito europeo” così Claudia Pavoletti, portavoce del Comitato Air e Francesco Artusa, fondatore di FAI Trasporto Persone, organizzazioni rappresentative delle aziende di trasporto pubblico non di linea con conducente Ncc, commentano l’entrata in vigore delle norme del cosiddetto Decreto Semplificazione. La legge sta rendendo impossibile l’operatività di migliaia di aziende Ncc, che si troveranno presto a chiudere lasciando a casa centinaia di lavoratori. La normative varata dal Ministro Toninelli e dal Sottosegretario Rixi, senza sostanziale contraddittorio con il comparto che e’ capo di una fetta sostanziale del PIL italiano, potrebbe portare effetti marcatamente lesivi sull’economia, sull’indotto turistico e nei confronti dei consumatori, che si troveranno privati dei servizi essenziali.

I conducenti sono stati gia’ fermati per gli accertamenti previsti dalla normativa, in totale violazione della normativa prevista dal GDPR, l’attuale regolamento europeo sulla privacy in merito alla fornitura e al trattamento dei dati personali”, aggiunge Pavoletti “I clienti italiani e stranieri hanno dovuto fornire i propri nominativi e altri dati sensibili quali la destinazione e l’eta’ dei passeggeri. Tali dati resteranno disponibili in forma cartacea con rischi di sottrazione e diffusione non autorizzata dei dati medesimi, nonostante i ripetuti solleciti da parte nostra al MIT relative al necessario rispetto alle raccomandazioni ricevute dal Garante della Privacy. La potenziale ricaduta di questa erronea applicazione e di altri profili della legge sono stati oggetto di incontri tecnico giuridici completamente disattesi dal Ministero dei Trasporti. Non ci resta che intraprendere e supportare azioni più decise’ .

Questa è la risposta che il Governo è in grado di dare ai cittadini e agli operatori economici: inefficienza e palese disparita’ di trattamento” rinforza Artusa, “al solo scopo di tutelare una categoria, quella dei tassisti, che non chiede una sana concorrenza ma un mercato blindato, rendendo il cittadino-consumatore un suddito, senza possibilita’ di scelta di fronte ai privilegi di un solo comparto. La ricaduta, a meno di una revisione dell’intero dettato normativo, sarà dannosa per l’economia, i  servizi ed il  turismo che risulta minacciato all’inizio della stagione turistica”.

Tra le altre Regioni impregnate a rivendicare l’autonomia costituzionalmente prevista, la Regione Calabria ha recentemente impugnato le nuove norme di fronte alla Corte Costituzionale e il Consiglio Regionale della Lombardia ha votato una mozione per far prorogare le sanzioni di fronte a cosi’ massicci vuoti interpretativi. E’ necessario che tali richieste portino ad una immediata sospensione delle sanzioni e alla riapertura di un tavolo non solo tecnico ma di revisione sostanziale della normativa” concludono Pavoletti ed Artusa.

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