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Macchinista picchiato a Velletri, “Grave episodio”

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Brutale aggressione presso la stazione di Velletri: un macchinista dell’ultimo treno della giornata – un 24enne residente a Ciampino – è stato picchiato da un uomo che già in passato aveva compiuto atti violenti. Secondo gli accertamenti, l’aggressione sarebbe avvenuta senza motivo apparente: l’uomo si sarebbe accanito sul macchinista provocandogli la frattura del setto nasale e altre contusioni. L’aggressore è stato poi bloccato poche ore dopo grazie all’intervento della polizia di Velletri. Il giovane macchinista è stato ricoverato al policlinico Casilino a Roma.

Aggressioni treni, Fit-Cisl Lazio:Ieri grave episodio a Velletri, solidarietà a lavoratori”

“Ci risulta l’ennesima, inaccettabile aggressione ai danni di due lavoratori del comparto ferroviario. Intorno alle 22 di ieri, in un treno partito da Roma e fermo, a termine corsa, a Velletri, sarebbe stato aggredito un macchinista e sarebbe stata strattonata una capotreno da una persona che avrebbe inveito contro entrambi, per poi scagliarsi sul macchinista e colpirlo ripetutamente al volto fino a procurargli una frattura al setto nasale. Il lavoratore è al momento ricoverato al Nuovo ospedale dei Castelli. Nell’attesa che sia chiarita nel dettaglio, dalle autorità competenti, la dinamica del grave episodio, esprimiamo la nostra più forte vicinanza e solidarietà ai due lavoratori e chiediamo un incontro urgente e tempestivo alla direzione regionale Lazio di Trenitalia e alla direzione di FS Security: va fatto tutto il possibile affinché questi eventi non si ripetano. Inoltre, ci risulta che nessun esponente aziendale si sia recato personalmente a esprimere solidarietà e a fornire supporto morale e logistico a due persone che sono state aggredite mentre prestavano un servizio: vogliamo approfondire al più presto la questione, perché si tratterebbe di una grave mancanza”.

È quanto dichiara il segretario regionale della Fit-Cisl del Lazio, Fabio Bonavigo, in una nota in cui si aggiunge che “purtroppo constatiamo che le campagne di sensibilizzazione e le richieste avanzate dai sindacati non bastano a ridurre a zero un fenomeno indegno. Serve l’applicazione urgente delle misure che abbiamo finora richiesto: è davvero impensabile che persone che garantiscono un servizio pubblico come la mobilità ferroviaria debbano vedere messa a repentaglio la loro salute e la loro incolumità”.

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