Decesso dell’operaio caduto dal tetto di un capannone lo scorso 9 aprile, a Borgo Santa Maria, a Latina. Il lavoratore, di origini indiane, si trovava in gravi condizioni all’ospedale San Camillo di Roma, dove era stato portato dopo l’incidente.
“Una tragedia che c’indigna profondamente – commentano i sindacati, la Cgil, la Fillea e la Flai Cgil di Roma e del Lazio insieme alla Cgil Frosinone e Latina – per la quale ci siamo già attivati per sostenere la famiglia del lavoratore, a partire dagli adempimenti burocratici. Ci aspettiamo che si faccia chiarezza e si accertino al più presto le responsabilità su questo infortunio mortale”.
“Stando alle prime ricostruzioni, – scrivono i sindacati – sembrerebbe che il tetto abbia ceduto sotto il peso dell’uomo facendolo precipitare all’interno della struttura. Ci chiediamo se fossero presenti e correttamente utilizzati i dispositivi anticaduta, che hanno la funzione di arrestare le cadute accidentali dovute a qualsiasi motivazione e salvare la vita delle lavoratrici e dei lavoratori, come anche se ad operare sul tetto ci fossero altri operai.
Infine, se confermato quanto riportato dagli organi di stampa locale, – conclude la nota – in merito alla bonifica della copertura dall’amianto, ci chiediamo se siano state messe in campo tutte le azioni per procedere alla bonifica in maniera corretta”.



