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Oggi è la Giornata Mondiale del Rifugiato, “Garantire diritti fondamentali”

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Giornata Mondiale del Rifugiato, l’intervento di Potere al Popolo di Aprilia.

Oggi 20 giugno si celebrerà la Giornata Mondiale del Rifugiato. Celebrata sin dal 2001 (50° anno dalla Convenzione di Ginevra), la Giornata si propone di sensibilizzare i cittadini riguardo le necessità e i diritti di chi, perseguitato per motivi politici e opinioni personali, emigra dal proprio Paese in cerca tutela.

Siamo proprio noi Occidentali che, pur essendo la prima causa dell’immigrazione,  fomentando guerre e perpetrando politiche neocoloniali che affamano la gran parte della popolazione di quei paesi, alimentiamo l’ipocrisia della differenziazione tra rifugiato e migrante economico.

Riguardo l’accoglienza dei rifugiati, il Mediterraneo é stato suddiviso in zone SAR (istituite nel 1978), ovvero in aree di pertinenza di singoli Stati che devono farsi carico del salvataggio in mare di persone in pericolo di vita. Per il diritto internazionale, ogni nave che noti una situazione di pericolo, é obbligata a prestare soccorso immediato e a trasferire ad un porto sicuro chi é stato appena salvato.

Impedire ai migranti di raggiungere un porto sicuro e respingerli prima che il loro status giuridico possa essere accertato, contrasta il rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo. Perciò, condanniamo la decisione del Ministro dell’Interno Matteo Salvini di aver preventivamente chiuso i porti senza accertarsi delle condizioni dei migranti, negando loro l’identificazione per accedere ad eventuale protezione umanitaria internazionale o sostegno economico.

Nel nostro Paese, il primo tentativo di regolamentare in senso restrittivo l’immigrazione fu opera del “centro-sinistra” con la legge Turco-Napolitano (1998); e con essa l’istituzione del ‘decreto flussi’. Varato al termine dell’anno, il decreto stabilisce il numero di permessi di soggiorno o conversioni che può essere concesso nell’anno seguente. Chi non rientra nel numero prestabilito incorre nel reato di clandestinità, e non può rimanere in Italia legalmente.

Nel 2002 venne poi emanata la legge Bossi-Fini, che introdusse misure discriminatorie come il permesso di entrare e soggiornare in Italia solo se già in possesso di un contratto di lavoro. Con la legge Minniti-Orlando (2017) si rafforzarono le precedenti misure discriminatorie, quali la detenzione nei Cie e l’abolizione del secondo grado di giudizio e l’udienza per migranti che hanno chiesto asilo ed esposto ricorso in seguito a diniego.

In tale contesto, noi di Potere al Popolo – Aprilia riteniamo vada garantito il riconoscimento dei diritti fondamentali ai cittadini extracomunitari che giungono in Italia, e che quindi le leggi dalla Turco-Napolitano alla Minniti-Orlando debbano essere abolite.

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