Si fingevano maresciallo o avvocato per truffare anziani tra il Lazio ed il Friuli. Polizia e Carabinieri notificano 7 provvedimenti cautelari tra Napoli e provincia. L’indagine, denominata “Scudo”, condotta dai Carabinieri e dalla Polizia di Roma e coordinata dal pool della locale Procura, ha consentito di fare luce su 39 casi di truffe in danno di persone anziane, di cui 33 tra Roma e provincia e 6 nella regione del Friuli Venezia Giulia. I sette indagati sono ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione, al furto, circonvenzione di persone incapaci e truffa, con l’aggravante della circostanza della minorata difesa in relazione all’età senile delle vittime. Il danno complessivo dei beni sottratti, ammonta a circa 40mila euro in contanti e 100mila circa di preziosi.
“L’operazione – si legge nella nota stampa – è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante e dagli agenti del VII Distretto della Polizia di Roma San Giovanni. Tutte sono destinatarie di un’ordinanza, che dispone misure cautelari, emessa dal GIP del Tribunale di Roma, su richiesta della locale Procura, perché ritenute responsabili, a vario titolo, del reato di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione, al furto, circonvenzione di persone incapaci e truffa, con l’aggravante della circostanza della minorata difesa in relazione all’età senile delle vittime.
L’indagine, convenzionalmente denominata “Scudo”, coordinata dal pool della Procura della Repubblica di Roma, che tratta tra l’altro i reati contro il patrimonio, diretto dal Procuratore Aggiunto Dott.ssa Lucia Lotti, ha consentito a Poliziotti e Carabinieri di fare luce su 39 casi di cosiddette “truffe agli anziani” di cui 33 nella Capitale e 6 nella Regione Friuli Venezia Giulia, per i quali gli accertamenti sono stati svolti dai Carabinieri della Compagnia di Monfalcone (GO).
In tutti i casi, le vittime avevano denunciato di aver ricevuto una telefonata da un sedicente maresciallo dei carabinieri o da un avvocato, il quale riferiva di un finto incidente stradale, – spiegano gli inquirenti – in cui era rimasto coinvolto un parente della vittima e per cui era urgentemente necessaria una somma di denaro per risarcire il danno causato, paventando, in caso contrario, gravi conseguenze giudiziarie a carico del familiare.
Quando la truffa andava a segno, con la vittima che cedeva alla paura ingenerata dalla messinscena, il fantomatico tutore dell´ordine (o avvocato) concludeva il colloquio indicando alla vittima una persona che si sarebbe recata presso la sua abitazione per ritirare il risarcimento. Per la vittima, persona anziana e sola nella maggior parte dei casi, il danno spesso si concretizzava non solo nella consegna dei soldi pattuiti ma, approfittando della distrazione della stessa, anche nel furto di preziosi e denaro presenti in casa.
L’indagine, che trae origine nel luglio 2018 da una meticolosa analisi di decine di truffe avvenute sull’intero territorio della Capitale e in particolare nei quartieri San Giovanni e Appio-Latino, è stata condotta dai Carabinieri della Compagnia Roma Piazza Dante e dagli agenti del VII Distretto della Polizia di Stato di Roma San Giovanni mediante indagini tecniche, servizi di osservazione e analisi dei traffici telefonici, che hanno consentito di definire il contorno del sodalizio criminale, costituito da sette soggetti di origine partenopea, tra loro consanguinei o legati da vincoli di parentela.
Il danno complessivo dei beni sottratti, ammonta a circa 40.000,00 euro in contanti e 100.000 circa di preziosi.