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Rifiuti tossici ad Aprilia, “Progetto Ambiente riveda rapporti con i suoi clienti”

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“Stando a quanto sta emergendo dalla indagine Dark Side, è del tutto evidente che ad Aprilia non è possibile realizzare una discarica, né ora né mai. Non era neanche plausibile, come è stato fatto da certa politica, aprire le porte ad ogni genere di siti ed impianti di trattamento dei rifiuti, vista la situazione pregressa sul territorio. La superficialità mostrata dalla classe dirigente apriliana,  per quanto mi riguarda, è un dato dal quale non si potrà prescindere per una valutazione politica complessiva, perché chi ci governa sapeva quale era lo stato del territorio e delle periferie, con le tante discariche abusive e rifiuti abbandonati in ogni dove. Oggi però la presenza di siti di smaltimento illegali sul territorio è nota, sappiamo tutti che la salute umana e del territorio rischiano di essere seriamente compromesse. Ed è ora di correre ai ripari, almeno per il bene dei nostri figli”.

Il consigliere comunale di Primavera Apriliana, Carmen Porcelli, interviene sulla questione ambientale emersa dopo il sequestro della ex cava in via Corta.

“Innanzitutto mi chiedo, prima di aprire tavoli e tavolini sull’ambiente, i risultati finali della indagine epidemiologica dove sono? In un comunicato ufficiale del sindaco pubblicato sul sito on line del Comune di Aprilia, datato 21 settembre 2016, era scritto che i risultati sarebbero stati resi noti nella primavera di quest’anno. Siamo ad estate inoltrata, perché non sono stati ancora pubblicati?”, chiede Carmen Porcelli.

“Lo stato di salute degli apriliani, e le probabili conseguenze derivanti dall’esposizione a fonti di inquinamento occulte – continua nella nota stampa la consigliera comunale –  è stato al centro delle controdeduzioni che Primavera Apriliana ha portato in conferenza dei servizi in Regione per affermare la contrarietà alla realizzazione della discarica della Paguro nel quartiere La Gogna.  Lo studio presentato riguardava una indagine epidemiologica svolta nelle aree delle province di Napoli e Caserta, la terra dei fuochi, caratterizzate dalla presenza di siti di smaltimento e combustioni illegali di rifiuti dove sono stati registrati decessi per specifiche patologie, determinati tumori e malformazioni congenite”.

“In merito alle indagini che hanno coinvolto alcune aziende impegnate nello smaltimento dei rifiuti, si cita solo la Loas ma non è l’unica azienda interessata dall’inchiesta con la quale il Comune di Aprilia ha avuto rapporti, ma anche alla Menfer nel 2014 sono stati ceduti ben 54 tonnellate di ferro. Forse è il caso – conclude Carmen Porcelli –  che la Progetto Ambiente riveda complessivamente i rapporti con i suoi clienti e fornitori, con i quali – come ho già affermato in precedenza – ci sono troppe opacità”.

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