Sinistra Anticapitalista Aprilia oggi in piazza a Roma alla manifestazione antifascista, convocata dopo i noti fatti dei giorni scorsi accaduti a Roma e a Prato. Ecco il comunicato che verrà distribuito durante la manifestazione:
“Sciogliere le organizzazioni neofasciste. Costruire un movimento di classe in opposizione al governo Draghi. Riconquistare diritti, salario, sicurezza
L’assalto dei fascisti alla sede della CGIL a Roma è un attacco a milioni di lavoratrici e lavoratori che vi si organizzano; è un attacco politico e simbolico da parte di forze fasciste, (che si sentono ormai sdoganate), alla storia e all’organizzazione della classe operaia; per questo riguarda indistintamente tutte le organizzazioni sindacali, quelle confederali, ma anche i sindacati di base e tutte e tutti le lavoratrici e i lavoratori del nostro paese. Le squadracce pagate dai padroni per bastonare le lavoratrici e i lavoratori del SiCobas in sciopero, prima a Piacenza poi a Prato hanno la stessa matrice fascista di chi ha assaltato la sede della CGIL.
Il governo Draghi, in cui sono presenti forze reazionarie e razziste come la Lega, che strizza l’occhio ai neofascisti e che si è costruita come forza nazionale anche grazie al sostegno di forze come Casapound, ha responsabilità precise in quello che sta avvenendo. Le forze di polizia hanno consentito gli episodi di violenza contro il movimento operaio rimanendo a guardare. I fascisti come al solito rafforzano gli interessi padronali alla repressione delle lotte.
Non è ammissibile che sia consentito al neofascismo di riorganizzarsi e di operare indisturbato con la violenza contro migranti, donne, persone LGBTQ e contro tutto il movimento operaio. Chiediamo l’immediato scioglimento di tutte le formazioni neofasciste, ma soprattutto dobbiamo riorganizzare un movimento per contrastare le condizioni sociali in cui il fascismo oggi riesce a rimettere radici: la disoccupazione dilagante, la povertà e la disuguaglianza crescente, la precarietà del lavoro e i salari da fame a fronte dell’aumento del costo della vita, lo sfruttamento senza limiti del lavoro e della natura, con le terribili conseguenze in termini di devastazione dell’ambiente.
E’ necessario che sia convocato al più presto da tutto il movimento sindacale uno sciopero generale delle lavoratrici e i lavoratori!
Chiediamo il ripristino del blocco dei licenziamenti per tutti i settori lavorativi almeno fino al perdurare dello stato d’emergenza. Va approvata una legge che blocchi le delocalizzazioni, come è uscita dall’esperienza di lotta dei lavoratori della GKN di Firenze. Occorre una drastica riduzione del tempo di lavoro a parità di salario per redistribuire il lavoro esistente tra tutti e tutte e tra le generazioni, consentendo a chi ha 60 anni di età o 40 di anzianità lavorativa di ritirarsi con una pensione decente calcolata con il metodo retributivo.
Il Green pass non può essere agitato come un ricatto sui lavoratori e le lavoratrici, né come una scusa per allentare i protocolli di sicurezza sul lavoro. I tamponi e le cure devono essere gratuiti per tutte e tutti. Occorrono massicci investimenti su sanità, istruzione, trasporti per poter riprendere il normale funzionamento della vita sociale ed economica e impedire che un’altra pandemia produca tragici effetti come è stato per il Covid19. I vaccini devono essere garantiti gratuitamente a tutta la popolazione mondiale, cancellando i brevetti delle multinazionali. Solo così è possibile contrastare lo sviluppo di nuove varianti.
La catastrofe climatica va fermata immediatamente con l’intervento pubblico nell’economia per riconvertire le produzioni inquinanti, abbattere le emissioni, fermare l’utilizzo delle energie fossili, ridurre drasticamente i rifiuti e aumentare la raccolta differenziata e il riciclo.
La prossima legge di bilancio deve occuparsi di questi temi, oltre a stanziare le risorse necessarie ad un rinnovo dei contratti pubblici che restituisca dignità anche economica al lavoro negli ospedali, nelle scuole e in tutta la pubblica amministrazione e attuare una riforma fiscale che faccia pagare i più ricchi, stabilendo una patrimoniale sui grandi patrimoni e una tassazione importante dei profitti d’impresa, in modo da alleggerire il carico fiscale sui lavoratori e le lavoratrici e sterilizzare l’aumento del costo della vita”.