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Sinistra Anticapitalista Aprilia sul 25 Aprile: “contro guerre e sfruttamento c’è ancora bisogno di liberazione”.

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Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Sinistra Anticapitalista Aprilia sulla giornata del 25 Aprile:

“Nella primavera del 1945 i popoli d’Europa si liberarono dalla barbarie nazifascista in nome della democrazia, dei diritti politici e democratici, dell’eguaglianza sociale, della solidarietà, per porre fine ai nazionalismi, alle guerre e agli interventi coloniali.

Nei due decenni successivi le mobilitazioni delle classi lavoratrici aprirono, pur all’interno di una società capitalista (e quindi strutturalmente ingiusta), una grande stagione di conquiste sociali che sono state poi smantellate negli ultimi decenni da politiche economiche volte alla privatizzazione dei servizi, alla precarizzazione del lavoro e all’aumento dello sfruttamento per tutelare rendite e profitti di pochi.

Per garantire la sua stessa esistenza e il suo corretto funzionamento, il capitalismo da sempre è portatore di guerre, fame e ingiustizia sociale. Nello scontro dei vari imperialismi e delle borghesie nazionali (cioè lo scontro tra i ricchi di ogni paese) per l’egemonia economica e politica e per l’accaparramento delle risorse e dei profitti, sono le fasce sociali più deboli a pagarne le conseguenze più dure.

Oggi soffiano nuovamente venti di guerra sull’Europa. È necessario e urgente fermare la guerra in Ucraina, scatenata da Putin e alimentata da politiche guerrafondaie della Nato e dell’Europa. Dobbiamo scongiurare un’estensione del conflitto con il coinvolgimento di altri paesi. Dobbiamo opporci all’aumento delle spese militari previsto dai governi della Nato, Italia compresa, e all’invio di ulteriori armi nel teatro di guerra, come richiesto dal governo ucraino che non si cura delle conseguenze di una possibile estensione del conflitto.

Esprimiamo solidarietà con la popolazione ucraina sotto i bombardamenti dell’esercito russo e vogliamo un immediato cessate il fuoco e il ritiro delle truppe di occupazione.

In Italia, il governo Draghi, in un coro unanime, dalla destra di Salvini al Pd di Letta (con la complicità della falsa opposizione di Fdi della Meloni) ha avviato una pesante campagna di guerra annunciando imponenti stanziamenti per le spese militari, riduzione della spesa sociale e razionamenti delle risorse energetiche che andranno a peggiorare le precarie condizioni economiche di milioni di persone già duramente colpite negli ultimi anni dalla crisi economica e dalla pessima gestione pandemica.

Occorre contrastare le politiche di guerra che anche nei paesi non belligeranti riducono gli spazi democratici, spostano risorse dalla spesa sociale alle spese militari, producono tagli alla sanità, all’istruzione e ai servizi pubblici, aumentano le disuguaglianze sociali e di genere e mettono un freno ai diritti e alle conquiste della classe lavoratrice. Per la pace e la giustizia sociale, c’è ancora bisogno di Liberazione!”.

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