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Stasera a Sezze la prima tappa dell’evento targato Cisl Latina dal titolo “Legalità: un Modello Vincente”.

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Inizia questa sera a Sezze alle 21:00 presso l’Arena del Centro Sociale “Calabresi”, la prima tappa dell’evento della Cisl di Latina dal titolo “Legalità: un Modello Vincente”, che proseguirà poi nel capoluogo pontino, a Formia, Aprilia e Pontinia.  Tanti gli ospiti che parteciperanno all’incontro a cominciare dai rappresentanti delle forze dell’ordine e delle Istituzioni.

Un tour della legalità che ha lo scopo non solo di celebrare il ricordo per il trentennale delle stragi di Capaci e Via D’Amelio, in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e gli agenti di scorta, ma ha anche la finalità di sensibilizzare le comunità pontine a non abbassare la guardia su questo argomento che purtroppo è sempre al centro delle cronache.

Roberto Cecere: “Questo è il terzo anno che la Cisl di Latina si occupa di legalità, abbiamo iniziato nel 2020 in occasione dell’anniversario del 70° anno della fondazione della Cisl, nel quartiere di Campo Boario e precisamente nella Piazza E. Berlinguer. Una location non a caso perché quel quartiere era ed è ancora al centro delle cronache per  quanto concerne la criminalità organizzata. Quest’anno abbiamo deciso di allargare il nostro raggio di azione in cinque città della nostra provincia, perché l’argomento riguarda tutte le comunità. Per contrastare questa piaga occorre parlarne insieme agli attori che quotidianamente con grande senso del dovere, contrastano la criminalità specialmente quella organizzata”.

Il “male affare” purtroppo interessa trasversalmente tutti i settori, economico, produttivo e sociale, che in tempi brevissimi depaupera il tessuto sociale ed economico, imponendo con il terrore il proprio dominio sulle comunità, rubando letteralmente intere zone del territorio che paradossalmente diventono  “off limits”.

Roberto Cecere: “L’illegalità non è soltanto come si può superficialmente pensare l’attività criminale relativa al guadagno facile, ma è il tentativo violento di imporre la legge dello sfruttamento totale di un territorio, che mette a rischio le attività produttive e di conseguenza interferisce negativamente sul mondo del lavoro. In questo momento storico così complesso dove il sistema Paese e specificatamente la nostra Provincia è messa dura prova, dobbiamo creare una rete sociale che sia da pungolo ai nostri amministratori affinché le importanti somme provenienti dal PNRR siano sfruttate pienamente in progetti atti al miglioramento produttivo e sociale. Non possiamo perdere questa fondamentale opportunità, nessun importo deve essere distratto e occorre fare molta attenzione affinché le suddette non cadano nelle mani sbagliate.

Confidiamo che l’estremo sacrificio degli uomini e delle donne che sono caduti per difendere la legalità e la libertà non vada vanificato. Occorre ricordare e affidare la “staffetta” alle nuove generazioni che saranno la futura classe dirigenziale, affinché si crei un tessuto sociale che con coraggio insieme alle istituzione preposte, affronti e contrasti questo fenomeno che rende schiavi e che uccide il futuro di intere comunità.

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