Al Teatro di Priverno in scena "It's app to you"
Unvideogioco da giocare a teatro. Un’applicazione da scaricare sul cellulare permuovere e governare il personaggio virtuale. Un omicidio da risolvere. Tuttoquesto è «It’s app to you», lo spettacolo de...
Un
videogioco da giocare a teatro. Un’applicazione da scaricare sul cellulare per
muovere e governare il personaggio virtuale. Un omicidio da risolvere. Tutto
questo è «It’s app to you», lo spettacolo della Compagnia Teatrale Bahamut,
vincitrice del premio In-Box 2018, che giovedì 13 dicembre, alle 11.30,
sarà rappresentato presso il Teatro Comunale di Priverno davanti a un
pubblico costituito dagli studenti dell’Istituto Statale d’Istruzione
Secondaria Superiore “Teodosio Rossi” di Priverno.
La
programmazione dello spettacolo rientra nel progetto Matutateatro Officina
Culturale dei Monti Lepini che l’associazione Matutateatro sta portando
avanti dallo scorso anno, con il sostegno della Regione Lazio. I direttori
artistici di Matutateatro, Titta Ceccano e Julia Borretti, hanno selezionato
questo spettacolo in occasione del premio nazionale In-Box 2018 proprio per
proporlo agli studenti delle scuole superiori di Priverno: uno spettacolo
che per contenuti, stile e riflessioni che suscita risulta particolarmente
adatto a un pubblico di quella fascia d’età.
In scenatre personaggi, interpretati da Andrea Delfino, Paola Giannini, LeonardoManzan, portano il pubblico in unluogo immerso tra realtà e virtualità, nel quale la tecnologia diventa untermine di confronto per mettere in discussione umanità e libero arbitrio.
L'uomo è
padrone delle proprie scelte? Quando noi diciamo sì anziché no lo abbiamo
detto noi o qualcuno lo ha detto al posto nostro? Qual è il limite della nostra
libertà? L’uomo, a differenza del mondo dei videogiochi, è libero di agire, di
scegliere? O anche lui si muove in un sistema, per quanto ampio, di possibilità
limitate e finite? Queste domande sono il motore principale di “It’s app to
you”.
Un’acuta
riflessione sul rapporto dell’uomo con la tecnologia e sul rapporto dell’uomo
con se stesso di fronte alla tecnologia.