All’Ospedale dei Castelli la Pet Therapy entra in reparto e conquista tutti. Nella struttura psichiatrica del nosocomio è in corso una piccola rivoluzione: ogni settimana, già dallo scorso febbraio, dei cani appositamente selezionati varcano le porte del reparto per portare affetto, serenità e stimoli emozionali ai pazienti ricoverati. Il progetto di Pet Therapy è stato attivato con successo grazie alla sinergia tra la Asl Roma 6, l’Associazione “Tendi la Zampa con Pet for Help”, la direzione sanitaria aziendale, la UOC SPDC ed un’équipe multidisciplinare qualificata.
Un progetto innovativo e umano che trasforma la cura in relazione, anche grazie agli amici a quattro zampe. Un’idea fortemente voluta dal Direttore Sanitario Aziendale Dr. Vincenzo Carlo La Regina e sostenuta con convinzione dal Direttore Generale dott. Giovanni Profico.
«Questo progetto – ha detto La Regina – nasce dalla volontà di umanizzare le cure anche nei contesti più delicati, come quelli psichiatrici. La presenza degli animali genera una connessione emotiva immediata, capace di abbattere barriere, ridurre ansie e offrire nuovi strumenti relazionali ai pazienti. Siamo molto orgogliosi di quanto stiamo costruendo».
La direzione del progetto è affidata alla Dott.ssa Claudia Battista, direttore dell’UOC SPDC dell’Ospedale dei Castelli, che racconta: «L’SPDC è un reparto ospedaliero dedicato alla gestione dei pazienti in fase acuta di malattia psichiatrica. Qui, l’inserimento degli Interventi Assistiti con gli Animali (IAA) ha avuto un impatto potente e immediato: i pazienti mostrano entusiasmo, si aprono alla relazione, chiedono colloqui, si responsabilizzano nella cura di sé. La pet therapy ha reso il reparto ancora più umano e più accogliente. Si è dimostrata una grande risorsa nel percorso di cura dei nostri pazienti». Gli incontri, della durata di un’ora e mezza, si svolgono una volta a settimana e prevedono tre fasi: l’avvicinamento, il lavoro psicomotorio e l’accudimento. Prima di ogni attività, il Tecnico della Riabilitazione Psichiatrica informa i degenti e raccoglie il consenso.
A oggi si sono svolti 15 incontri, tutti con riscontri estremamente positivi, anche tra i pazienti inizialmente più chiusi e restii alla relazione. La progettazione ha richiesto un rigoroso protocollo sanitario per garantire l’igiene degli ambienti e l’idoneità sanitaria e comportamentale dei cani, supervisionata dalla veterinaria Dott.ssa Federica Carlevaro.
L’équipe multidisciplinare segue le linee guida nazionali per gli IAA (Linee Guida del 25 marzo 2015). I benefici rilevati sono numerosi: dalla riduzione dello stress, al miglioramento del clima relazionale in reparto, alla maggiore aderenza alle cure. Stiamo inoltre valutando la ricaduta di tale attività relativamente alla richiesta di terapia farmacologica estemporanea da parte dei pazienti. L’interazione con l’animale – secondo la teoria dell’attaccamento di Bowlby – stimola nell’essere umano emozioni primarie come sicurezza e protezione, aiutando a instaurare relazioni anche con i terapeuti. In un contesto dove la stigmatizzazione è ancora un rischio, l’introduzione degli animali “normalizza” la cura e restituisce dignità all’esperienza ospedaliera.
Il Direttore Generale della Asl Roma 6, il Dottor Giovanni Profico, che ha partecipato personalmente a uno degli incontri di pet therapy insieme al Direttore Sanitario, ha commentato con emozione: «La pet therapy non è solo una terapia: è un modo diverso di intendere l’ospedale, non più solo luogo di cura clinica, ma spazio in cui ricostruire legami, fiducia, umanità. Vedere i pazienti sorridere, accarezzare un cane, rompere il silenzio o l’isolamento, è il segnale più potente che stiamo percorrendo la strada giusta». Salute Lazio Regione Lazio.