Anzio, a Carlo Verdone la cittadinanza onoraria

Gentilissimo Dottor Parente, La ringrazio molto per l'attenzione, l'affetto e lastima che la Città di Anzio ha mostrato nei miei confronti tramite il Sindaco,Candido De Angelis. Accolgo con entusiasmo...

A cura di Redazione
13 maggio 2019 17:50
Anzio, a Carlo Verdone la cittadinanza onoraria -
Condividi

Gentilissimo Dottor Parente, La ringrazio molto per l'attenzione, l'affetto e la
stima che la Città di Anzio ha mostrato nei miei confronti tramite il Sindaco,
Candido De Angelis. Accolgo con entusiasmo la Vostra proposta e quindi
può riferire al Sindaco che sarò presente in un giorno che dovremo stabilire
verso la fine di agosto".

E' l'inizio
della nota con la quale il regista, attore e grande artista italiano, Carlo
Verdone,
con entusiasmo, accoglie l'importante onorificenza proposta dal
Sindaco di Anzio, Candido De Angelis: venerdì 30 agosto, alle ore
16.00, a Villa Corsini Sarsina, Carlo Verdone sarà presente, in Consiglio
Comunale, per ricevere dal Sindaco De Angelis la Cittadinanza Onoraria di
Anzio
.

Per espressa
volontà dell'Artista, lo stesso giorno, alle ore 21.00, sul palco del
teatro all'aperto di Villa Adele, è previsto l'atteso incontro con i
Cittadini di Anzio
che, nel corso dei suoi 40 anni di luminosa carriera
cinematografica, iniziata con il film "Un Sacco Bello" del 1980, lo hanno sempre
seguito ed ammirato, proprio per questo suo forte legame familiare e d'amore con
la cittadina della sua giovinezza, dalla quale ha tratto ispirazione per i suoi
capolavori.

"Caro Carlo, è
con grande piacere che mi pregio di scriverle, con senso di profonda
gratitudine, per tutte le volte in cui, -
scrive il
Sindaco De Angelis
nella sua sentita lettera - con una sua frase o scena
di un film, ha omaggiato Anzio, Città che mi ha visto nascere,
scenario della mia e della sua gioventù
. Oggi, nell'ambito di un progetto
rivolto ad onorare personaggi illustri, fortemente legati a questo territorio,
in virtù dell'amore di Anzio nei suoi riguardi e delle sue radici familiari
nella nostra Città,
set a cielo aperto di colossal che hanno fatto la storia
del cinema, sarei orgoglioso di conferirle la Cittadinanza Onoraria.
Esprimendole, ancora una volta, il mio compiacimento per il suo album di ricordi
portodanzesi, Le invio un caloroso saluto a nome di tutta la Città di
Anzio".

Alla nota del
Sindaco, Candido De Angelis, è seguita l'immediata risposta di un entusiasta
Carlo Verdone e l'apertura dei rapporti istituzionali, con il dott. Bruno
Parente, responsabile del progetto, che hanno portato alla definizione di
massima del programma relativo alla Cittadinanza Onoraria ad un regista ed
attore che ha segnato un'epoca del Cinema Italiano.

L'amore di
Verdone per la "sua Anzio"
, traspare
all'interno di sceneggiature, di interviste e nel suo personale album di
ricordi. Ecco alcuni suoi commenti, autentici, comici ed emozionanti, quando
parla della Città:

"Anzio
era tutto per me, il luogo del divertimento, delle emozioni, dei primi
innamoramenti, della curiosità. Ero giovanissimo e già cominciavo ad alimentare
quel bagaglio umano che avrei riversato nei miei film. L'imbranamento, il lato
coatto della vita, l'imbarazzo dei timidi e gli atteggiamenti esagerati e magari
un po'  volgari che vengono fuori quando stai al mare, al sole. Anzio era la
comitiva, le ragazze, la musica beat, le feste nelle
case sul mare, i Rolling Stones ascoltati dal juke-box della rotonda dove si
andava con le cento lire per tre dischi da batticuore, la gelateria Mennella al
porto, le gite in canotto, l'Arena dove i film erano impossibili, ma a noi ci
facevano girare a mille, il mangiadischi di sera sulla spiaggia, i primi amori e
le poesie struggenti che scrivevamo di notte sul diario".
(fonte
La Repubblica)

"Ero ad Anzio, il mio luogo di
villeggiatura nel 1968. Avevo i capelli, mi innamoravo spesso, ascoltavo Jimi
Hendrix, avevo una vespa 50 truccata e mi sentivo felice, leggero. Andavo sempre
al cinema all'aperto, fumavo di nascosto e per questo prendevo qualche sberla da
mio padre. Ero un ragazzo normale e diventare attore
era l'ultima cosa che avrei fatto».
Carlo Verdone

"Quante cose di Anzio ho messo nei miei
primi film, quanti dettagli di quello che poi sarebbe stato "il lato cafone"
della vita. C'era l'entusiasmo, il gioco del pallone nell' acqua, tiri in porte
immaginarie, che puntualmente andavano a colpire la signora che si era appena
spalmata la crema, il pensionato sul bagnasciuga. Noi facevamo gli strafichi e, quando arrivavano i più
remissivi e ci chiedevano umilmente di fare il bagno con noi, li facevamo
entrare in acqua, poi all' improvviso, tornavamo di corsa sulla spiaggia e giù a
lapidarli a colpi di palle di sabbia. I bulli appunto, quelli di - Un sacco
bello, di Bianco, rosso e Verdone, quelli che tutti insieme mettono paura, ma da soli sono
disperati, imbranati, innocui. Si andava anche per mare, sempre per zingarate".
(fonte La
Repubblica)

Segui Radio Studio 93