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Aprilia Possibile dice “no” all’inceneritore

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“Dopo i due progetti di discarica a La Cogna e Casalazzara, apprendiamo che poco più di 10 giorni fa la RIDA Ambiente ha inviato una mail indirizzata al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Lazio e ai Sindaci Antonio Terra (Aprilia) e Pierluigi Sanna (Colleferro), con la proposta di trasferire gli inceneritori di Colleferro nell’impianto TMB di via Valcamonica ad Aprilia. Non contenta, nella stessa mail l’azienda rilancia anche il progetto di realizzazione della discarica nell’ex cava di La Cogna.

Il proprietario di Rida dimentica però che la città ha già numerosi problemi ambientali, iniziando dagli otto milioni di metri cubi di abuso edilizio ed i relativi scarichi non sempre a noma, per arrivare a diverse aziende ad alto rischio ambientale – in base alla Legge Seveso – presenti nella zona. Accogliamo in un centro abitato di circa 12 mila persone, Campo di Carne, una Centrale TurboGas. Non dimentichiamo infine i quasi 10 ettari di discariche abbandonate, che aspettano ancora una bonifica. Temi tra l’altro affrontati in un video prodotto e sponsorizzato dalla stessa RIDA Ambiente.

Riteniamo che Aprilia abbia già dato, e che l’intera comunità debba opporsi con fermezza contro qualsiasi piano di discarica o di inceneritore.

Restiamo basiti della lentezza con cui l’attuale Amministrazione comunale ha risposto alla richiesta della RIDA riguardo agli inceneritori, e che l’abbia fatto solo dopo l’uscita sui giornali della notizia.

La risposta del Sindaco Terra inoltre, che definisce la lettera una semplice “provocazione”, e la volontà dell’Assessore all’Ambiente Biolcati Rinaldi di “minimizzare” la questione, non aiutano assolutamente a contrastare tali progetti. L’Amministrazione non deve risposte alle speculazioni politiche, ma le deve alla cittadinanza, e su temi così delicati come l’Ambiente, che incide fortemente sulla salute dei nostri concittadini, non sono ammessi ritardi e minimizzazioni.

Sebbene riteniamo che sulla tematica dei rifiuti le maggiori responsabilità siano da attribuirsi al Presidente della Regione Lazio, colpevole di non aver varato nessun piano rifiuti regionale in più di 5 anni, l’Amministrazione di Aprilia non può non rispondere in modo chiaro, netto e deciso alla “provocazione” della RIDA Ambiente.

 

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