Atti di bullismo ed estorsioni in una comunità minorile: sei giovanissimi in manette. In campo le Questure de L’Aquila, Latina e Roma.

Atti di bullismo ed estorsioni in una comunità minorile a L’Aquila, in Abuzzo: sei giovanissimi (cinque minorenni ed uno neo maggiorenne), sono stati arrestati questa mattina nell’ambito di un’operazi...

A cura di Redazione
23 maggio 2023 13:08
Atti di bullismo ed estorsioni in una comunità minorile: sei giovanissimi in manette. In campo le Questure de L’Aquila, Latina e Roma. -
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Atti di bullismo ed estorsioni in una comunità minorile a L’Aquila, in Abuzzo: sei giovanissimi (cinque minorenni ed uno neo maggiorenne), sono stati arrestati questa mattina nell’ambito di un’operazione condotta dalla Squadra Volante e dalla Squadra Mobile de L’Aquila, con la collaborazione delle Squadre Mobili di Roma e Latina. Gli indagati - destinatari di custodie cautelari in carcere – devono rispondere di atti persecutori, violenze ed estorsioni nei confronti di altri minorenni ospiti della comunità del capoluogo abruzzese. Le indagini sono scaturite da singoli ma reiterati episodi denunciati dalle vittime. I sei arrestati, quotidianamente, accerchiavano i malcapitati e li vessavano fino ad usare violenze fisiche, esercitando costantemente la forza intimidatrice del branco; in alcune occasioni li costringevano a consegnare soldi e sigarette e, solo allora, interrompevano le violenze.

“Questa mattina, - si legge nella nota della Questura de L’Aquila -  il personale della Squadra Volanti e della Squadra Mobile di L’Aquila, con la collaborazione delle Squadre Mobili di Roma e Latina, ha tratto in arresto cinque minorenni e un neo maggiorenne, destinatari di altrettante custodie cautelari in carcere.

I destinatari delle misure cautelari restrittive sono indagati poiché presunti responsabili dei reati di atti persecutori, lesioni ed estorsioni nei confronti di altri minorenni collocati presso una struttura di accoglienza aquilana.

I provvedimenti cautelari sono stati richiesti dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di L’Aquila, che ha coordinato più indagini della Polizia di Stato, scaturite da singoli ma reiterati episodi segnalati alle Volanti e da più denunce delle vittime minorenni.

Le persone offese lamentavano, negli ultimi mesi del 2022, di essere vittime di pesanti atti di bullismo, vere e proprie estorsioni commesse da parte di un gruppo di loro coetanei.

Gli indagati, quasi quotidianamente, accerchiavano i malcapitati e li vessavano fino ad usare violenze fisiche, esercitando costantemente la forza intimidatrice del branco. In talune occasioni li costringevano a consegnare il denaro e sigarette in loro possesso e solo allora interrompevano le violenze.

Tutto questo avveniva all’interno di una comunità per minorenni aquilana o anche in luoghi di ritrovo del capoluogo. Le vittime erano fortemente intimorite e venivano minacciate di ulteriori abusi se avessero parlato, pertanto, non si portavano al pronto soccorso, ne denunciavano gli episodi alle autorità o agli educatori.

Anche gli educatori, quando assistevano direttamente a episodi di violenza, intervenivano per interrompere le azioni criminose, ed erano costretti a chiamare le forze dell’ordine, poiché loro stessi restavano vittime di lesioni e minacce.

È proprio a seguito di uno degli ultimi interventi della Squadra Volanti che i minorenni hanno preso coraggio e, assieme agli educatori, hanno denunciato lo stato di bullismo in cui erano costretti a vivere.

La Procura della Repubblica per i Minorenni ha delegato alla Polizia di Stato una stringente indagine focalizzata sugli autori delle numerose condotte persecutorie in modo da raccogliere le opportune fonti di prova per poter richiedere le necessarie misure cautelari, volte ad interrompere le violenze nei confronti delle giovanissime vittime.

Il G.I.P. del Tribunale per i Minorenni ha pienamente accolto le richieste della Procura, vista la necessità di tutelare i minorenni dai gravi fatti di bullismo.

Questa indagine, condotta dalla Procura per i Minorenni, - si legge ancora nella nota - ha ancora una volta posto l’attenzione sul fenomeno della violenza giovanile, che può sfociare nella commissione di gravi e reiterati delitti che necessitano di una tutela rapida e incisiva. Gli indagati minorenni saranno oggetto di misure restrittive ma finalizzate al loro recupero educativo e al corretto sviluppo della persona.

Il livello di guardia della Procura della Repubblica per i Minorenni e della Polizia di Stato è sempre alto nei confronti di tutti i fenomeni di criminalità giovanile, finalizzato a interrompere le azioni delittuose, nell’ottica del recupero dei giovani coinvolti”.  

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