Bus di linea a Ponza devia il percorso per recuperare un gruppo di giornalisti, chiamati a promuovere l’isola. Scoppia il caso.

Un bus di linea a Ponza devia il percorso per andare a recuperare un gruppo di giornalisti, arrivati sull’isola per promuovere il territorio. Scoppia la polemica, dopo che un giovane utente a bordo fi...

A cura di Redazione
23 maggio 2025 09:19
Bus di linea a Ponza devia il percorso per recuperare un gruppo di giornalisti, chiamati a promuovere l’isola. Scoppia il caso. -
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Un bus di linea a Ponza devia il percorso per andare a recuperare un gruppo di giornalisti, arrivati sull’isola per promuovere il territorio. Scoppia la polemica, dopo che un giovane utente a bordo filma tutta la scena e pubblica il video sui social, lamentandosi del disservizio. Al centro di questa vicenda, un autobus della ditta Schiaffini, che si occupa del trasporto pubblico sull’isola. Per stessa ammissione dell’autista, qualcuno avrebbe dato l’ordine di deviare per accogliere l’arrivo di 12 giornalisti di varie testate e redazioni televisive. Sono arrivate anche le scuse del sindaco, Francesco Ambrosino, che in un post si scusa e condanna quando accaduto.

“La storia che ha raccontato e filmato ieri pomeriggio Francesco - scrive il sindaco Ambrosino - è una storia assurda, incredibile e  che va condannata senza se e senza ma. Va però spiegata la reale dinamica e il coinvolgimento attivo dei vari soggetti, altrimenti si rischia di non comprendere chi è vittima e chi invece è responsabile di questo comportamento sciagurato. Per meglio comprendere bisogna fare un piccolo preambolo. Il Comune di Ponza ogni anno in primavera ed in autunno invita dei  giornalisti allo scopo di promuovere l'isola, le sue bellezze e le sue eccellenze eno-gastronomiche.

Mercoledì era il giorno in cui questi giornalisti erano arrivati sull'isola, ben 12 giornalisti di varie testate e redazioni televisive. Dopo un aperitivo al Santa Domitilla il programma prevedeva lo spostamento in autobus presso il ristorante A Casa di Assunta. I ristoranti come gli alberghi e tutti gli altri operatori coinvolti in questi "Press Tour" , mettono a disposizione le loro strutture e i loro servizi volontariamente e gratuitamente. In questa chiave va letta anche la presenza di un autobus per gli spostamenti di questi nostri importanti ospiti.

Dicevo, tornando all'episodio raccontato da Francesco, noi avevamo organizzato il tutto e tra le varie cose c'era questo spostamento in autobus per la cena e il relativo rientro. Ora, nessuno di noi, men che meno i giornalisti, potevano sapere che l'autobus che li attendeva era stato dirottato dalla linea pubblica.  In quell'autobus  non c'era nessuno che potesse far comprendere l'accaduto a questi ignari giornalisti, che tra l'altro fatto eccezione per un paio di loro,  non conoscevano Ponza.

Evidentemente, senza nessuna mediazione e una adeguata  spiegazione.  si può comprendere anche la reazione poco composta di alcuni di loro. Dalla disamina dell'accaduto è ora  possibile però ristabilire la verità e comprendere a chi addossare le responsabilità.

Senza alcuna giustificazione - scrive il sindaco - Schiaffini deve chiedere scusa a: Francesco, agli altri occupanti dell'autobus che hanno visto il dirottamento del mezzo di linea, ai giornalisti che si sono trovati loro malgrado in una vicenda surreale, ai cittadini di Ponza per la pessima figura che rischiano di subire da questa storia e al Comune che tenta anche sbagliando qualche passaggio, di portare l'isola dove merita usando i mezzi e le possibilità a disposizione.

 

Acclarata l’assoluta ed unica responsabilità del gestore del TPL nella vicenda, considerando anche le varie rimostranze sui disservizi di questa gestione, riteniamo a questo punto che il servizio di linea locale non possa prescindere da un referente che stia quotidianamente  sull'isola, con cui  si possa   interloquire e  discutete, avere come oggi qualcuno che sta a Roma non funziona e abbiamo verificato che non si è in grado neanche di gestire le più semplici e banali emergenze. Ci aspettiamo quindi una pubblica ammenda e un gesto simbolico di comprensione del danno arrecato. Noi dal canto nostro chiediamo scusa, anche se incolpevoli,  a tutta la cittadinanza”.

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