Congresso provinciale a Latina per Azione: Davide Zingaretti è il nuovo segretario
Sconfiggere l'ignoranza e gestire la paura, governando il cambiamento, è possibile. Dipende solo da noi. Non siamo condannati a scegliere il male minore. (Carlo Calenda, I nostri valori - Azione) Ques...
Sconfiggere l'ignoranza e gestire la paura, governando il cambiamento, è possibile. Dipende solo da noi. Non siamo condannati a scegliere il male minore. (Carlo Calenda, I nostri valori - Azione) Questo breve estratto dal manifesto di Azione rappresenta perfettamente l’approccio che ha contraddistinto i gruppi locali di Azione nella Provincia di Latina sin dal loro primo insediamento. La presenza del partito in questa Provincia risale ai mesi subito successivi al lancio del nuovo progetto politico dell’Europarlamentare
Carlo Calenda. Questo nuovo approccio alla politica, intesa come gestione pragmatica della res publica, ha raccolto subito un grande consenso in molte città della Provincia, tra queste troviamo Latina, Aprilia, Terracina, Formia, Fondi, Priverno, Sabaudia e Minturno. Il processo di radicalizzazione e sviluppo territoriale del partito prosegue con costanza e la linea politica proposta sia dai singoli gruppi nelle proprie città che dal coordinamento provinciale in questi anni ha dimostrato di saper coinvolgere un gruppo importante di cittadini interessati a partecipare attivamente per il proprio territorio.
La nostra proposta politica, pienamente in linea con i valori espressi dal partito a livello nazionale, è volta ad abbinare nei gruppi territoriali la presenza di professionisti dal mondo del lavoro, giovani attivisti politici, studenti e studentesse, cittadini che fino ad ora avevano maturato un alto livello di sfiducia verso la politica e amministratori locali che hanno da subito condiviso e improntato nei propri comuni il modo di amministrare proposto da Azione. Questo connubio sta facendo si che nella nostra provincia stanno nascendo rappresentanze territoriali del partito trasversali e capaci di diventare un punto di riferimento per i cittadini.
Conoscenza, elaborazione e proposta. Questo è il metodo di lavoro da noi improntato per affrontare qualsiasi tematica, che sia una proposta o un problema da risolvere. A livello metodologico procedurale proponiamo un approccio analitico e propositivo:
- Analizzare le problematiche in relazione ai territori di riferimento
- Sviluppare il caso studio
- Individuare buone pratiche adattabili alla risoluzione della problematica
- Analizzare il tessuto socio-politico e i potenziali stakeholders tra privati,
società civile e forze politiche a livello territoriale
- Analizzare potenzialità di outreach nella creazione di network funzionali alla
realizzazione della soluzione proposta ed eventualmente adattata a bisogni,
proposte, possibilità a livello territoriale.
Riteniamo imprescindibile la necessità di un’offerta politica concreta e attuabile. Per
troppi anni, anche nella nostra Provincia, la retorica ha preso il sopravvento rispetto
al saper governare adeguatamente la macchina pubblica e questo il più delle volte
ha causato un grave immobilismo nelle amministrazioni locali.
Da questo ragionamento consegue la nostra prospettiva politica. Azione mira a
diventare il punto di riferimento di tutte le forze politiche liberal-democratiche e
riformiste, il confronto con i partiti e le realtà civiche avrà al centro della discussione
le tematiche fondamentali della nostra Provincia. Riteniamo importante mettere a
sistema tutte quelle forze politiche, sia partiti che movimenti civici, con cui
condividiamo valori quali europeismo, serietà, concretezza e coerenza. Elaborando
proposte e condividendo delle linee programmatiche puntuali e pragmatiche siamo
certi di poter lanciare un percorso condiviso all’altezza delle necessità del nostro
territorio e che sappia dialogare con i cittadini e coinvolgerli nella vita
amministrativa. Questo nostro approccio si oppone con decisione agli schieramenti
sovranisti e populisti, è impossibile avviare un dialogo con chi porta avanti una
proposta politica basata unicamente sulla ricerca del consenso a breve, che proprio
per questo a più riprese si è dimostrata incapace di saper risolvere i problemi
strutturali del paese, ignorando le conseguenze dell’isolamento dall’Europa.
La straordinaria situazione di emergenza che stiamo vivendo ci porta ad elaborare
una linea politica basata su due binari fondamentali: la programmazione e
l’attuazione del PNRR da un lato e l’esigenza di affrontare le attuali emergenze del
nostro territorio dall’altro. Nel corso di questi anni come gruppi di Azione della
Provincia di Latina abbiamo più volte affrontato le tematiche trasversali tra i Comuni
del nostro territorio ed è su queste che vogliamo costruire la base della nostra
proposta:
Acqua
Sostenere il processo di adesione graduale degli enti locali alla gestione pubblica del
servizio. Una proposta attuabile nell’ambito di una strategia provinciale, nel quadro
di riferimento regionale e nazionale, che costituirebbe un unicum ed un vantaggio
comparato a livello territoriale per il partito. Di grande aiuto sarebbe il supporto, ma
in veste partitico istituzionale, alle istanze del movimento nazionale acqua bene
comune: https://www.acquabenecomune.org/enti-locali-per-l-acqua; per rafforzare
la nostra strategia politica provinciale, proponendo modelli operativi di gestione
mista a crescente maggioranza pubblica. Questo potrebbe portare, nel medio e
lungo periodo, alla creazione di dinamiche più sane e sicuramente risorse
economiche aggiuntive gestibili direttamente dalle amministrazioni comunali e senza
passare dall’intermediazione del privato.
Nel breve e medio periodo è fondamentale tutelare i diritti dei cittadini che oggi
hanno un servizio scadente e dei costi alti dovuti alla gestione inefficiente della
società AcquaLatina. Occorre continuare l’azione di denuncia del problema della
dispersione idrica, oggi ancora vicina al 70%, affiancando delle proposte per
incrementare l’azione dei comuni nel controllo dell’operato della società gestore e
nel potenziamento degli investimenti.
A livello provinciale l’adesione al comitato a livello nazionale e la volontà di portare
avanti istante a tutela della gestione pubblica dei servizi locali si ritrova nelle linee
programmatiche di un partito social-liberale a supporto di una ri-transizione ad un
modello tendente a quello “keynesiano” a partire dal livello micro in cui lo stato,
dalle amministrazioni comunali, si riprende la gestione di dinamiche economiche
particolari legate alla gestione di servizi di fondamentale importanza.
La gestione del ciclo dei rifiuti rappresenta una delle maggiori emergenze all’interno
della nostra Provincia. L’immobilismo di gran parte dei Sindaci del nostro territorio e
il mancato conseguimento degli obiettivi richiesti dalla Regione Lazio, come
l’individuazione dei siti per la realizzazione degli impianti di smaltimento, ha causato
il commissariamento della Provincia di Latina in materia. La Regione Lazio nel
frattempo ha approvato con grave ritardo la legge relativa alle autorità di gestione
d'ambito degli ATO senza procedere però con la loro istituzione.
Azione ha sempre stigmatizzato e rimarcato l’assoluta insussistenza della maggior
parte dei comuni le cui amministrazioni non sono state in grado di indirizzare in
alcun modo la questione verso una soluzione. Non c’è stata e non c’è una visione che
vada oltre il proprio cortile e non c’è una visione a lungo termine, c’è solo la gestione
delle emergenze. Il nostro partito vuole iniziare a risolvere il problema della
gestione dei rifiuti a monte, sia per la provincia di Latina che per l’intera Regione,
attraverso l’istituzione degli ATO, ormai non più procrastinabile. È necessario inoltre
rivedere la politica regionale prevedendo il potenziamento degli impianti di riciclo,
l’installazione di impianti di trattamento termico con recupero energetico R1,
installazione di impianti di produzione energetica da biomassa, includendo impianti
autorizzati a ricevere non rifiuti ma solo materiali selezionati e gli impianti che
operano il recupero del biogas dalle discariche; installazione e potenziamento degli
impianti di compostaggio, incluso impianti di compostaggio ad-hoc per bioplastiche.
Il tutto coinvolgendo i comitati e le associazioni delle zone interessate alla creazione
di nuovi impianti o di depositi di inerti nel controllo e nella gestione attivando e
promuovendo la politica dell’economia circolare che sta portando benefici e risvolti
positivi in tanti altri territori; tali organizzazioni potrebbero inoltre svolgere un
efficiente ruolo relativo alla sensibilizzazione della popolazione e degli operatori
economici agenti sui territori di riferimento attivando campagne
formativo-informative riguardanti le conseguenze e gli enormi danni economici e
potenziali rischi per la salute dei residenti, derivanti da una scorretta gestione dei
rifiuti.
Riteniamo fondamentale che tutti i Comuni della Provincia possano sviluppare
percorsi di raccolta differenziata adeguati e capaci di premiare i cittadini virtuosi.
Inoltre, è importante dotare gli enti locali di tutti gli strumenti necessari per avviare
l’iter per il passaggio dalla TARI alla TARIP (Tassa sui rifiuti puntuale) affermando così il
principio secondo cui il pagamento del servizio di raccolta è direttamente
proporzionale alla quantità di rifiuti prodotti.
L’approccio ipotizzato è un approccio olistico integrato dove la strategia politica
generale è formata dall’intersezione di linee d’azione operanti nelle diverse aree di
riferimento. L’obiettivo ultimo di tale strategia è l’emancipazione socio-culturale e
la rigenerazione economico-ambientale del territorio provinciale. Come ben
sappiamo le politiche settoriali si compongono di elementi comuni di derivazione
teorica laddove l’economia influenza la società che risponde agli stimoli
economico-politici a seconda del suo livello di cultura e reagendo a seconda del
grado di benessere fisico-psicologico e appunto economico che la caratterizza. La
strategia ipotizzata quindi si propone la salvaguardia, la rigenerazione e
conseguentemente lo sviluppo del territorio a tutela della cittadinanza e della
popolazione locale. In linea con le più avanzate linee politiche internazionali che
paventano attività normative a tutela degli animali e delle piante, considerandole
come parte integrante dell’ecosistema al pari dell’uomo.
Lo sfruttamento sistematico dell’ambiente naturale impoverisce chi lo popola, a
vantaggio di una minoranza, mettendo a rischio la vita e attaccando la salute, la
prosperità e la stabilità. L’attuazione delle proposte politiche contenute in questo
documento tende ad attivare un serio processo di rigenerazione territoriale
cercando di invertire le tendenze politiche attuali che vedono le risorse naturali non
come un asset da valorizzare ma come oggetto di scambio per l’acquisizione di
profitto da veicolare in circuiti circoscritti e chiusi.
Impoverimento e degrado sono causati in primis dalla mancata attivazione di
processi di rigenerazione. Rigenerare le risorse naturali significa creare un ambiente
vitale sano in cui i cittadini possono avere accesso ad acqua, aria e cibo sani e puliti,
quindi significa salvaguardare la salute della popolazione residente. A livello macro
significa garantirne la sopravvivenza e tutelarne il diritto alla vita. A livello micro si
traduce nell’attivare politiche trasversali di rinnovamento a livello sociale,
economico, culturale e naturalmente politico.
Riteniamo necessario proporre un’analisi integrata del danno socio-economico
apportato allo Stato ed alla cittadinanza dai disastri ambientali a livello provinciale
per porre in atto soluzioni concrete e tempestive che possano invertire la rotta.
Impatto sulle condizioni di salute, impatto sulla qualità della vita, impatto sul turismo
e sul potenziale di sviluppo turistico, impatto sulle relazioni sociali, impatto sulle
attitudini alla legalità ed alla fiducia dello Stato. Con disastri ambientali facciamo
riferimento a discariche, capannoni industriali dismessi e/o da bonificare,
abbandono irregolare di rifiuti, inquinamento delle falde, dei terreni, dei corsi
d’acqua e del mare, erosione, dissesto idrogeologico, abbassamento delle falde,
siccità e consumo del suolo.
Mobilità sostenibile
La Provincia di Latina è ricca di aree naturali, interne e sulle coste, dove una maggior
connessione tra le città garantirebbe uno sviluppo turistico delle aree ma anche
l’interconnessione di zone che ad oggi non sono collegate tra loro. Il quadro di
riferimento delle infrastrutture è sia regionale che nazionale, per questo occorre
avere una visione condivisa con le province confinanti e che consideri le politiche
nazionali dello sviluppo dei trasporti.
All’interno dei singoli comuni della Provincia è necessario rivedere la
programmazione circa la mobilità sostenibile. La sostituzione del mezzo privato con
quello pubblico rappresenta una degli assi su cui investire. Ci sono grandi
opportunità offerte dalla tecnologia, sia nell’utilizzo di mezzi eco-sostenibili, che
nell’attuazione di reti di trasporto intelligenti che permettono ad un cittadino di
raggiungere in tempi brevi i servizi che il territorio offre. L’intermodalità è una delle
chiavi del trasporto sostenibile, le infrastrutture viarie devono evolvere, collegando
le grandi arterie ad una rete che offra la possibilità di utilizzare mezzi alternativi
all’auto. Il potenziamento delle piste ciclabili, oggi spesso scarsamente agibili, deve
rientrare nella progettazione della mobilità sia urbana che extraurbana,
riorganizzando quelle esistenti e prevedendone di nuove. Per eliminare la distinzione
tra centri urbani e periferie è fondamentale sviluppare una mobilità capillare e
fruibile, molteplici sono le opportunità di finanziamento per tali progetti sia a livello
nazionale che europeo.
Nel lungo termine la nostra Provincia dovrà lavorare allo sviluppo di servizi di bike
sharing integranti altri mezzi free floating come ad esempio i monopattini e/o
macchine elettriche per favorire la mobilità sostenibile interprovinciale.
Ecosistemi marini e Riserve Naturali
Salvaguardare gli ecosistemi marini, favorendo la pesca sostenibile con l’approccio di
scegliere solamente prodotti provenienti da pesca certificata sostenibile in modo da
garantire i mezzi di sussistenza alle comunità coinvolte direttamente e
indirettamente nel settore della pesca. I Parchi della Provincia di Latina sono aree
protette di elevato valore naturalistico, tanto da essere state identificate quali siti
Natura 2000 dalla Commissione Europea ed Aree Prioritarie per la Biodiversità
nonché elementi di primo livello della Rete Ecologica Regionale dalla Regione Lazio.
Il territorio comprendente gli altri siti individuati dalla Direttiva comunitaria Habitat,
in provincia di Latina, è caratterizzato dalla presenza di piccole aree di minori
anch’esse di notevole valore naturalistico, sono però inframmezzate da aree urbane
e infrastrutture lineari quali strade, autostrade, ferrovie e cavi aerei non costituenti
un unicum territoriale paesaggistico. La nostra proposta è quella di attuare La
transizione ecologica per la biodiversità – i corridoi ecologici, allo scopo di
costituire nel territorio della Provincia la connessione e il collegamento di tutte le
aree protette attraverso la creazione di due corridoi ecologici localizzati cercando di
individuare i punti critici (denominati “varchi”) dove i corridoi sono ristretti o assenti
e necessitano di interventi di miglioramento o di deframmentazione.
Inoltre, è fondamentale analizzare e controllare il percorso partecipato dei Contratti
di Fiume e Costa nelle Provincia di Latina in quanto è la modalità più adeguata per
tradurre localmente i principi europei della governance, valorizzando la sussidiarietà
istituzionale, il coinvolgimento attivo dei soggetti locali e consentendo di individuare
un programma di azioni strategiche per il territorio. In particolare i due contratti di
costa: “Agro Pontino” da Latina a Terracina e “Riviera di Ulisse Foce del Garigliano”
da Fondi a Minturno rappresentano le priorità che si intendono affrontare e
costituiscono gli Obiettivi Specifici di sostenibilità, noti come Agenda 2030, che
l’ONU con i contratti di fiume e costa intende raggiungere entro il 2030.
Particolare attenzione è dedicata al rinnovo delle concessioni balneari, tematica su
cui Azione è intervenuta a più riprese anche a livello nazionale e la cui linea politica
trova seguito nella nostra posizione a livello provinciale. A tal proposito riteniamo
opportuno lavorare con costanza allo sviluppo dell’Economia del Mare, anche in
virtù della recente sentenza del Consiglio di Stato circa le proroghe delle concessioni
demaniali, ed è importante che gli enti locali provvedano tempestivamente agli
adeguamenti al PUA (Piano Utilizzazione Arenili regionale).
Politiche Economiche
Riteniamo necessaria un’analisi della situazione economica della Provincia in
relazione alle potenzialità offerte dalle transizioni ecologico-digitali e quindi
l’attivazione di politiche di promozione di tali transizioni agendo dal livello
territoriale. Tra le nostre proposte per concretizzare questo processo troviamo:
- Attivazione di strumenti per facilitare potenziali sinergie e repliche di buone
pratiche da un comune all’altro, attivare e promuovere dinamiche e strumenti
di supporto reciproco, anche in termini di scambio risorse (anche umane,
specializzate e competenti per materia) tra municipi.
- Creazione di sistemi di supporto per lo sviluppo di nuove attività
imprenditoriali ad effettivo impatto positivo socio-ambientale nei territori di
riferimento. Particolare attenzione alla formazione ed al supporto della classe
imprenditoriale, in collaborazione con le associazioni di categoria
- Promozione dell’attivazione di corsi di formazione ad-hoc per personale
altamente specializzato inquadrabile nell’industria locale che ha già attivato
processi di transizione 4.0/5.0, così come corsi di formazione all’avanzamento
4.0/5.0 per imprenditori ed industriali sottolineando l’importanza della
convergenza transizione digitale e impatto ambientale.
- Formazione funzionale all’accesso ed alla gestione efficiente e d’impatto a
fondi ad-hoc di riferimento in ambito PNRR ma anche altri progetti UE
(accesso diretto, HE, EIC, Erasmus+, LIFE, CERV, EASI, INTERREG, ecc. ecc.).
- Costruzione sui territori di network di finanziatori utili alla
realizzazione/sviluppo/mantenimento di progetti ad-hoc ed in linea con lo
sviluppo positivo prospettato anche dalle politiche economiche nazionali ed
europee nei contesti di riferimento e sicuramente con una specifica attenzione
ad aree marginalizzate e ad alto rischio socio-ambientale.
- Particolare attenzione dovrebbe essere dedicata al concetto di innovazione. Il
termine ben si adatta a tutti i settori economici di rilievo della Provincia e oltre
ai corsi di formazione/informazione di imprenditori e lavoratori sarebbe
importante potenziare a livello provinciale la rete che si riferisce agli Open
Innovation Center. Creare un ulteriore collegamento tra Open Innovation
Center e spazi attivi innescando anche dinamiche di collaborazione tra privati
in ambito CSR (corporate social responsibility) e CER (corporate environmental
responsibility), oltre che possibilità di sviluppo economico per le iniziative di
business sociale anche in seno al terzo settore. La proposta in questo senso si
riferisce alla creazione di una commistione funzionale tra economia
tradizionale ed economia sociale ma nell’ottica dell’efficienza economica
derivante dall’applicazione pratica della circolarizzazione e della
triple/quadruple bottom line. Un esempio pratico potrebbe essere ritrovato
nella collaborazione tra il settore ortofrutticolo locale e potenziali start-up in
via di costituzione ed interessate ad utilizzare lo scarto di settore per produrre
compost da restituire agli agricoltori.
- L’attenzione alla professionalizzazione delle attività economiche connesse al
business sociale costituisce un elemento fondamentale per la riparazione del
tessuto economico locale, essendo caratterizzati da investimenti iniziali minimi
che garantiscono rendimenti consistenti sul medio-lungo periodo. Importante
sarebbe quindi potenziare gli strumenti di supporto a livello locale in seno
anche alle pubbliche amministrazioni ( o al partito stesso). Fondamentale in
relazione allo sviluppo degli Open Innovation Center e degli Spazi Attivi è la
creazione di professionalità relative la gestione di finanziamenti tematici sia a
livello nazionale che europeo, oltre che all’attivazione di strumenti per
l’attrazione, la raccolta e la gestione di finanziamenti privati etici a supporto
dello sviluppo territoriale.
Sinergia Politiche Ambientali-Politiche Economiche
Proponiamo ai Comuni, attraverso una legge regionale nel Lazio, ai sensi dell'art.3
del T.U. delle leggi sugli Enti Locali approvato con D.Lgs. 18/08/2000 n.267 ed ai sensi
dell'art 2 dello Statuto, tra i propri fini, l'assunzione di adeguate iniziative a sostegno
del patrimonio agroalimentare, zootecnico, enogastronomico, artigianale, storico e
culturale riferito a quelle specificità o attestazioni locali che, per la loro tipicità, sono
motivo di particolare interesse pubblico e, come tali, meritevoli di valorizzazione.
In particolare l'azione per i Comuni della provincia si manifesta con:
- a) Un’indagine conoscitiva diretta ad individuare l'esistenza di produzioni
agroalimentari, zootecniche, enogastronomiche, artigianali, storiche e culturali che,
a motivo della loro rilevanza, siano meritevoli di evidenza pubblica, e di promuovere
la protezione nelle forme previste dalla legge al fine di garantire il mantenimento
delle loro qualità attraverso l'istituzione di un albo comunale delle produzioni tipiche
locali e di un registro De.Co. (Denominazione Comunale);
- b) Sostenere iniziative di promozione dei prodotti a marchio De.Co. nelle sedi più
opportune favorendo, anche attraverso interventi finanziari nei limiti delle ricorrenti
compatibilità di bilancio, la partecipazione delle aziende produttrici a fiere,
manifestazioni, mostre, ecc.
- c) Attribuire un marchio De.Co. (Denominazione Comunale) alle aziende o attività
destinatarie che ne faranno richiesta previo riconoscimento da parte di apposita
commissione. Ovviamente non possono essere soggette a riconoscimento De.Co.
tutte le produzioni Dop e Igp già riconosciute o in itinere di riconoscimento
ministeriale. A tale introduzione dovrà necessariamente seguire studio ad-hoc per
raccogliere dati utili a sviluppare suddette politiche nei singoli territori. Ulteriori
riflessioni potranno individuare, anche sulla base di buone pratiche attivate in altri
paesi o territori affini anche europei, azioni concrete da prioritizzare secondo
necessità.
Politiche a supporto della Cultura e dell’educazione esperienziale
Di importanza fondamentale è lo sviluppo di politiche attive nel campo della lotta
all’ignoranza e quindi nella costruzione di una reale capacità critica derivante dallo
sforzo culturale. Creare società culturalmente vivide significa supportare lo sviluppo
territoriale che promuove l’emancipazione culturale dei territori a contrasto con
dinamiche di omertà, indifferenza, preoccupazione per il danneggiamento
dell’interesse personale a scapito del bene comune e dell’avanzamento territoriale
inteso come comunitario. Promuovere la cultura significa dotare la popolazione degli
strumenti per orientarsi nella scelta anche civico-politica che vada a suo vantaggio e
non a detrimento delle sue possibilità di emancipazione. La cultura è oggi, più che in
ogni altro momento storico, una necessità per le comunità che realmente vogliono
tutelare i territori che popolano e per attivare l’inversione sistematica di dinamiche
di distruzione delle strutture socio-politiche e ambientali a supporto strutturale della
prosperità e che rispondono a logiche di giustizia, eguaglianza e progresso efficiente.
La promozione della cultura della legalità, così come del rispetto ambientale è
fondamentale. Il supporto alla proliferazione di luoghi di aggregazione e confronto
costruttivo e sicuro tra i cittadini, luoghi dove essi possano esprimersi liberamente,
senza paura e in totale sicurezza. Luoghi dove possano acquisire strumenti per
attivare processi di emancipazione culturale tramite la realizzazione di documentari,
la presentazione di libri, la costruzione di spettacoli teatrali, la realizzazione di
performances musicali. Luoghi anche economicamente accessibili in cui i giovani
possano avvicinarsi e praticare arte, musica, teatro in condizioni di sicurezza e di
socialità sana. Associare le pratiche artistico-culturali a pratiche di benessere
psico-fisico e quindi riportare il cittadino al centro dell’intento di sviluppo del
territorio.
Riteniamo importante creare la coscienza della salvaguardia di se stessi, della propria
rete relazionale, dell’ambiente in cui si vive e si opera. Questa dimensione lega la
cultura del benessere psicofisico allo sviluppo di politiche sociali sane. Qui emerge
chiaramente la connessione tra politiche culturali, sociali e sanitarie a carattere
psicologico e di gestione e prevenzione della violenza anche di genere. Questo è un
nodo di fondamentale importanza sociologica nell’indirizzo dello sviluppo sociale di
una comunità quale può essere quella provinciale.
Un altro punto fondamentale è il rafforzamento dei VET centers, quelli che in Europa
vengono definiti vocational education and training centers nei quali i cittadini
possono acquisire competenze tecnico-professionali e relazionali tramite
apprendimento esperienziale. Promuovere l’educazione lungo tutto il corso della
vita, così come l’apprendimento esperienziale vogliono diventare capisaldi della
facilitazione nell’acquisizione di competenze utili alla ricollocazione di NEETs (not in
training and not in education) e giovani residenti sul territorio provinciale. La messa
in rete a livello provinciale di tali realtà potrà poi costituire passo successivo per
attivare dinamiche di partenariato e scambio buone pratiche tra VET e per la
realizzazione di progetti congiunti in concerto con aziende di settore e
rappresentanze sindacali. La nostra Provincia vanta la presenza di aziende in settori
strategici, come il farmaceutico o l’agro-alimentare, ed è necessario instaurare e
consolidare con loro un rapporto per creare canali occupazionali e di formazione ai
cittadini, con particolare attenzione ai giovani.
Politiche Sociali
La scarsità di risorse economiche, così come di potenzialità d’impiego in settori
altamente specializzati rende frustrante la permanenza sui territori da parte di
giovani altamente capaci e portatori di una conoscenza che allo stato sembra
inutilizzabile per l’avanzamento delle territorialità coinvolte nell’analisi. Un
monitoraggio costante dei contributi offerti tramite iniziative giovanili e/o civiche
spontanee sui territori costituirebbe un importante aggancio con la società civile per
il partito, dove esso potrebbe supportare lo sviluppo di tali iniziative laddove queste
non trovano terreno fertile ed anzi vengono osteggiate, ridicolizzate e danneggiate
fino alla loro distruzione sistematica.
Entrando poi nelle specifiche tradizionalmente intese come proprie delle politiche sociali sicuramente di importanza fondamentale è il supporto al miglioramento dell’accessibilità delle zone urbane e dei siti d’interesse storico, culturale, dei luoghi d’insegnamento e di somministrazione dei servizi di pubblico interesse per i cittadini diversamente abili, gli anziani e le donne incinta. Il potenziamento dei servizi standard di supporto alle fasce svantaggiate della popolazione quali le persone diversamente abili e soggetti in via di reinserimento socio-lavorativo causa disagio psico-sociale o vittime di violenza e discriminazione connesse a caratteristiche personali. Sicuramente è necessaria una maggiore attenzione al fenomeno delle migrazioni e un’attenzione particolare alla gestione efficiente dei beni confiscati alle mafie, azioni di empowerment specifico diretto a specifici attori del terzo settore in un’ottica sempre meno assistenzialista e sempre più orientata alla massimizzazione del profitto socio-ambientale e della sostenibilità economico-finanziaria delle azioni. Tutela dell’infanzia anche in termini di educazione funzionale all’utilizzo dei dispositivi mobili a partire da campagne di sensibilizzazione delle famiglie; Iniziative atte a promuovere l’emancipazione femminile e la tutela dell’infanzia nelle fasce più socialmente degradate e nelle zone altamente contagiate dalla sfiducia nello stato.
Un importantissimo elemento di raccordo tra politiche sociali e politiche economiche, che intersecano le politiche a supporto della creazione di una cultura locale della legalità anche a salvaguardia della popolazione residente, consiste nella promozione di attività a supporto della prevenzione dell’usura e tutela e supporto delle vittime. Il fenomeno dell’usura registra una crescita costante ed un’impennata durante gli ultimi anni dovuta anche al COVID-19, ciò causa un impatto negativo sulle micro-economie locali. Costruire relazioni stabili con associazioni nazionali e promuovere l’attivazione di sportelli ad-hoc collegati tra loro ed in zone ad alto rischio del territorio provinciale è strumento di fondamentale importanza a tutela degli imprenditori e della rigenerazione del tessuto economico locale.
Next Generation EU - PNRR
In ultimo riteniamo doveroso un passaggio su quella che può essere considerata, nella storia recente, la più grande opportunità di sviluppo per il nostro territorio. La programmazione e l’attuazione del PNRR richiede un coinvolgimento trasversale delle Istituzioni, dei partiti, delle associazioni, dei comitati territoriali e di tutte quelle realtà necessarie per una conoscenza totale del territorio per poter attuare azioni in grado di risolvere gli attuali problemi e di avviare una fase di sviluppo del nostro territorio.
In tal senso, oltre le proposte di merito elencate in precedenza, riteniamo importante affrontare anche il metodo con cui verrà coordinata l’attuazione del PNRR a livello locale: proponiamo di istituire una cabina di regia sia nei singoli comuni che a livello provinciale che possa fare da raccordo per tutte le parti chiamate in causa. È necessario coinvolgere i cittadini e tutte quelle realtà associazionistiche o di partito, coordinate e ospitate dagli enti locali, in modo tale da garantire un’alta e concreta partecipazione nel processo decisionale delle azioni politiche che determineranno il futuro del nostro territorio.
Queste rappresentano le tematiche fondamentali su cui il Consiglio Direttivo Provinciale baserà la propria azione politica. Tutto ciò rappresenta i pilastri su cui costruire un progetto politico ampio e che sappia intercettare le esigenze del territorio governando il presente e programmando il futuro.