Congresso provinciale a Latina per Azione: Davide Zingaretti è il nuovo segretario

Sconfiggere l'ignoranza e gestire la paura, governando il cambiamento, è possibile. Dipende solo da noi. Non siamo condannati a scegliere il male minore. (Carlo Calenda, I nostri valori - Azione) Ques...

A cura di Redazione
17 gennaio 2022 09:10
Congresso provinciale a Latina per Azione: Davide Zingaretti è il nuovo segretario -
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Sconfiggere l'ignoranza e gestire la paura, governando il cambiamento, è possibile. Dipende solo da noi. Non siamo condannati a scegliere il male minore. (Carlo Calenda, I nostri valori - Azione) Questo breve estratto dal manifesto di Azione rappresenta perfettamente l’approccio che ha contraddistinto i gruppi locali di Azione nella Provincia di Latina sin dal loro primo insediamento. La presenza del partito in questa Provincia risale ai mesi subito successivi al lancio del nuovo progetto politico dell’Europarlamentare

Carlo Calenda. Questo nuovo approccio alla politica, intesa come gestione pragmatica della res publica, ha raccolto subito un grande consenso in molte città della Provincia, tra queste troviamo Latina, Aprilia, Terracina, Formia, Fondi, Priverno, Sabaudia e Minturno. Il processo di radicalizzazione e sviluppo territoriale del partito prosegue con costanza e la linea politica proposta sia dai singoli gruppi nelle proprie città che dal coordinamento provinciale in questi anni ha dimostrato di saper coinvolgere un gruppo importante di cittadini interessati a partecipare attivamente per il proprio territorio.

La nostra proposta politica, pienamente in linea con i valori espressi dal partito a livello nazionale, è volta ad abbinare nei gruppi territoriali la presenza di professionisti dal mondo del lavoro, giovani attivisti politici, studenti e studentesse, cittadini che fino ad ora avevano maturato un alto livello di sfiducia verso la politica e amministratori locali che hanno da subito condiviso e improntato nei propri comuni il modo di amministrare proposto da Azione. Questo connubio sta facendo si che nella nostra provincia stanno nascendo rappresentanze  territoriali del partito trasversali e capaci di diventare un punto di riferimento per i cittadini.

 

Conoscenza, elaborazione e proposta. Questo è il metodo di lavoro da noi improntato per affrontare qualsiasi tematica, che sia una proposta o un problema da risolvere. A livello metodologico procedurale proponiamo un approccio analitico e propositivo:

  1. Analizzare le problematiche in relazione ai territori di riferimento
  2. Sviluppare il caso studio
  3. Individuare buone pratiche adattabili alla risoluzione della problematica
  4. Analizzare il tessuto socio-politico e i potenziali stakeholders tra privati,

società civile e forze politiche a livello territoriale

  1. Analizzare potenzialità di outreach nella creazione di network funzionali alla

realizzazione della soluzione proposta ed eventualmente adattata a bisogni,

proposte, possibilità a livello territoriale.

Riteniamo imprescindibile la necessità di un’offerta politica concreta e attuabile. Per

troppi anni, anche nella nostra Provincia, la retorica ha preso il sopravvento rispetto

al saper governare adeguatamente la macchina pubblica e questo il più delle volte

ha causato un grave immobilismo nelle amministrazioni locali.

Da questo ragionamento consegue la nostra prospettiva politica. Azione mira a

diventare il punto di riferimento di tutte le forze politiche liberal-democratiche e

riformiste, il confronto con i partiti e le realtà civiche avrà al centro della discussione

le tematiche fondamentali della nostra Provincia. Riteniamo importante mettere a

sistema tutte quelle forze politiche, sia partiti che movimenti civici, con cui

condividiamo valori quali europeismo, serietà, concretezza e coerenza. Elaborando

proposte e condividendo delle linee programmatiche puntuali e pragmatiche siamo

certi di poter lanciare un percorso condiviso all’altezza delle necessità del nostro

territorio e che sappia dialogare con i cittadini e coinvolgerli nella vita

amministrativa. Questo nostro approccio si oppone con decisione agli schieramenti

sovranisti e populisti, è impossibile avviare un dialogo con chi porta avanti una

proposta politica basata unicamente sulla ricerca del consenso a breve, che proprio

per questo a più riprese si è dimostrata incapace di saper risolvere i problemi

strutturali del paese, ignorando le conseguenze dell’isolamento dall’Europa.

 

La straordinaria situazione di emergenza che stiamo vivendo ci porta ad elaborare

una linea politica basata su due binari fondamentali: la programmazione e

l’attuazione del PNRR da un lato e l’esigenza di affrontare le attuali emergenze del

nostro territorio dall’altro. Nel corso di questi anni come gruppi di Azione della

Provincia di Latina abbiamo più volte affrontato le tematiche trasversali tra i Comuni

del nostro territorio ed è su queste che vogliamo costruire la base della nostra

proposta:

 

Acqua

 

Sostenere il processo di adesione graduale degli enti locali alla gestione pubblica del

servizio. Una proposta attuabile nell’ambito di una strategia provinciale, nel quadro

di riferimento regionale e nazionale, che costituirebbe un unicum ed un vantaggio

comparato a livello territoriale per il partito. Di grande aiuto sarebbe il supporto, ma

in veste partitico istituzionale, alle istanze del movimento nazionale acqua bene

comune: https://www.acquabenecomune.org/enti-locali-per-l-acqua; per rafforzare

la nostra strategia politica provinciale, proponendo modelli operativi di gestione

mista a crescente maggioranza pubblica. Questo potrebbe portare, nel medio e

lungo periodo, alla creazione di dinamiche più sane e sicuramente risorse

economiche aggiuntive gestibili direttamente dalle amministrazioni comunali e senza

passare dall’intermediazione del privato.

Nel breve e medio periodo è fondamentale tutelare i diritti dei cittadini che oggi

hanno un servizio scadente e dei costi alti dovuti alla gestione inefficiente della

società AcquaLatina. Occorre continuare l’azione di denuncia del problema della

dispersione idrica, oggi ancora vicina al 70%, affiancando delle proposte per

incrementare l’azione dei comuni nel controllo dell’operato della società gestore e

nel potenziamento degli investimenti.

A livello provinciale l’adesione al comitato a livello nazionale e la volontà di portare

avanti istante a tutela della gestione pubblica dei servizi locali si ritrova nelle linee

programmatiche di un partito social-liberale a supporto di una ri-transizione ad un

modello tendente a quello “keynesiano” a partire dal livello micro in cui lo stato,

dalle amministrazioni comunali, si riprende la gestione di dinamiche economiche

particolari legate alla gestione di servizi di fondamentale importanza.

 

Rifiuti

 

La gestione del ciclo dei rifiuti rappresenta una delle maggiori emergenze all’interno

della nostra Provincia. L’immobilismo di gran parte dei Sindaci del nostro territorio e

il mancato conseguimento degli obiettivi richiesti dalla Regione Lazio, come

l’individuazione dei siti per la realizzazione degli impianti di smaltimento, ha causato

il commissariamento della Provincia di Latina in materia. La Regione Lazio nel

frattempo ha approvato con grave ritardo la legge relativa alle autorità di gestione

d'ambito degli ATO senza procedere però con la loro istituzione.

Azione ha sempre stigmatizzato e rimarcato l’assoluta insussistenza della maggior

parte dei comuni le cui amministrazioni non sono state in grado di indirizzare in

alcun modo la questione verso una soluzione. Non c’è stata e non c’è una visione che

vada oltre il proprio cortile e non c’è una visione a lungo termine, c’è solo la gestione

delle emergenze. Il nostro partito vuole iniziare a risolvere il problema della

gestione dei rifiuti a monte, sia per la provincia di Latina che per l’intera Regione,

attraverso l’istituzione degli ATO, ormai non più procrastinabile. È necessario inoltre

rivedere la politica regionale prevedendo il potenziamento degli impianti di riciclo,

l’installazione di impianti di trattamento termico con recupero energetico R1,

installazione di impianti di produzione energetica da biomassa, includendo impianti

autorizzati a ricevere non rifiuti ma solo materiali selezionati e gli impianti che

operano il recupero del biogas dalle discariche; installazione e potenziamento degli

impianti di compostaggio, incluso impianti di compostaggio ad-hoc per bioplastiche.

Il tutto coinvolgendo i comitati e le associazioni delle zone interessate alla creazione

di nuovi impianti o di depositi di inerti nel controllo e nella gestione attivando e

promuovendo la politica dell’economia circolare che sta portando benefici e risvolti

positivi in tanti altri territori; tali organizzazioni potrebbero inoltre svolgere un

efficiente ruolo relativo alla sensibilizzazione della popolazione e degli operatori

economici agenti sui territori di riferimento attivando campagne

formativo-informative riguardanti le conseguenze e gli enormi danni economici e

potenziali rischi per la salute dei residenti, derivanti da una scorretta gestione dei

rifiuti.

 

Riteniamo fondamentale che tutti i Comuni della Provincia possano sviluppare

percorsi di raccolta differenziata adeguati e capaci di premiare i cittadini virtuosi.

Inoltre, è importante dotare gli enti locali di tutti gli strumenti necessari per avviare

l’iter per il passaggio dalla TARI alla TARIP (Tassa sui rifiuti puntuale) affermando così il

principio secondo cui il pagamento del servizio di raccolta è direttamente

proporzionale alla quantità di rifiuti prodotti.

 

Ambiente

 

L’approccio ipotizzato è un approccio olistico integrato dove la strategia politica

generale è formata dall’intersezione di linee d’azione operanti nelle diverse aree di

riferimento. L’obiettivo ultimo di tale strategia è l’emancipazione socio-culturale e

la rigenerazione economico-ambientale del territorio provinciale. Come ben

sappiamo le politiche settoriali si compongono di elementi comuni di derivazione

teorica laddove l’economia influenza la società che risponde agli stimoli

economico-politici a seconda del suo livello di cultura e reagendo a seconda del

grado di benessere fisico-psicologico e appunto economico che la caratterizza. La

strategia ipotizzata quindi si propone la salvaguardia, la rigenerazione e

conseguentemente lo sviluppo del territorio a tutela della cittadinanza e della

popolazione locale. In linea con le più avanzate linee politiche internazionali che

paventano attività normative a tutela degli animali e delle piante, considerandole

come parte integrante dell’ecosistema al pari dell’uomo.

Lo sfruttamento sistematico dell’ambiente naturale impoverisce chi lo popola, a

vantaggio di una minoranza, mettendo a rischio la vita e attaccando la salute, la

prosperità e la stabilità. L’attuazione delle proposte politiche contenute in questo

documento tende ad attivare un serio processo di rigenerazione territoriale

cercando di invertire le tendenze politiche attuali che vedono le risorse naturali non

come un asset da valorizzare ma come oggetto di scambio per l’acquisizione di

profitto da veicolare in circuiti circoscritti e chiusi.

Impoverimento e degrado sono causati in primis dalla mancata attivazione di

processi di rigenerazione. Rigenerare le risorse naturali significa creare un ambiente

vitale sano in cui i cittadini possono avere accesso ad acqua, aria e cibo sani e puliti,

quindi significa salvaguardare la salute della popolazione residente. A livello macro

significa garantirne la sopravvivenza e tutelarne il diritto alla vita. A livello micro si

traduce nell’attivare politiche trasversali di rinnovamento a livello sociale,

economico, culturale e naturalmente politico.

Riteniamo necessario proporre un’analisi integrata del danno socio-economico

apportato allo Stato ed alla cittadinanza dai disastri ambientali a livello provinciale

 

per porre in atto soluzioni concrete e tempestive che possano invertire la rotta.

Impatto sulle condizioni di salute, impatto sulla qualità della vita, impatto sul turismo

e sul potenziale di sviluppo turistico, impatto sulle relazioni sociali, impatto sulle

attitudini alla legalità ed alla fiducia dello Stato. Con disastri ambientali facciamo

riferimento a discariche, capannoni industriali dismessi e/o da bonificare,

abbandono irregolare di rifiuti, inquinamento delle falde, dei terreni, dei corsi

d’acqua e del mare, erosione, dissesto idrogeologico, abbassamento delle falde,

siccità e consumo del suolo.

 

Mobilità sostenibile

 

La Provincia di Latina è ricca di aree naturali, interne e sulle coste, dove una maggior

connessione tra le città garantirebbe uno sviluppo turistico delle aree ma anche

l’interconnessione di zone che ad oggi non sono collegate tra loro. Il quadro di

riferimento delle infrastrutture è sia regionale che nazionale, per questo occorre

avere una visione condivisa con le province confinanti e che consideri le politiche

nazionali dello sviluppo dei trasporti.

All’interno dei singoli comuni della Provincia è necessario rivedere la

programmazione circa la mobilità sostenibile. La sostituzione del mezzo privato con

quello pubblico rappresenta una degli assi su cui investire. Ci sono grandi

opportunità offerte dalla tecnologia, sia nell’utilizzo di mezzi eco-sostenibili, che

nell’attuazione di reti di trasporto intelligenti che permettono ad un cittadino di

raggiungere in tempi brevi i servizi che il territorio offre. L’intermodalità è una delle

chiavi del trasporto sostenibile, le infrastrutture viarie devono evolvere, collegando

le grandi arterie ad una rete che offra la possibilità di utilizzare mezzi alternativi

all’auto. Il potenziamento delle piste ciclabili, oggi spesso scarsamente agibili, deve

rientrare nella progettazione della mobilità sia urbana che extraurbana,

riorganizzando quelle esistenti e prevedendone di nuove. Per eliminare la distinzione

tra centri urbani e periferie è fondamentale sviluppare una mobilità capillare e

fruibile, molteplici sono le opportunità di finanziamento per tali progetti sia a livello

nazionale che europeo.

Nel lungo termine la nostra Provincia dovrà lavorare allo sviluppo di servizi di bike

sharing integranti altri mezzi free floating come ad esempio i monopattini e/o

macchine elettriche per favorire la mobilità sostenibile interprovinciale.

 

Ecosistemi marini e Riserve Naturali

 

Salvaguardare gli ecosistemi marini, favorendo la pesca sostenibile con l’approccio di

scegliere solamente prodotti provenienti da pesca certificata sostenibile in modo da

garantire i mezzi di sussistenza alle comunità coinvolte direttamente e

indirettamente nel settore della pesca. I Parchi della Provincia di Latina sono aree

protette di elevato valore naturalistico, tanto da essere state identificate quali siti

Natura 2000 dalla Commissione Europea ed Aree Prioritarie per la Biodiversità

nonché elementi di primo livello della Rete Ecologica Regionale dalla Regione Lazio.

Il territorio comprendente gli altri siti individuati dalla Direttiva comunitaria Habitat,

in provincia di Latina, è caratterizzato dalla presenza di piccole aree di minori

anch’esse di notevole valore naturalistico, sono però inframmezzate da aree urbane

e infrastrutture lineari quali strade, autostrade, ferrovie e cavi aerei non costituenti

un unicum territoriale paesaggistico. La nostra proposta è quella di attuare La

transizione ecologica per la biodiversità – i corridoi ecologici, allo scopo di

costituire nel territorio della Provincia la connessione e il collegamento di tutte le

aree protette attraverso la creazione di due corridoi ecologici localizzati cercando di

individuare i punti critici (denominati “varchi”) dove i corridoi sono ristretti o assenti

e necessitano di interventi di miglioramento o di deframmentazione.

Inoltre, è fondamentale analizzare e controllare il percorso partecipato dei Contratti

di Fiume e Costa nelle Provincia di Latina in quanto è la modalità più adeguata per

tradurre localmente i principi europei della governance, valorizzando la sussidiarietà

istituzionale, il coinvolgimento attivo dei soggetti locali e consentendo di individuare

un programma di azioni strategiche per il territorio. In particolare i due contratti di

costa: “Agro Pontino” da Latina a Terracina e “Riviera di Ulisse Foce del Garigliano”

da Fondi a Minturno rappresentano le priorità che si intendono affrontare e

costituiscono gli Obiettivi Specifici di sostenibilità, noti come Agenda 2030, che

l’ONU con i contratti di fiume e costa intende raggiungere entro il 2030.

Particolare attenzione è dedicata al rinnovo delle concessioni balneari, tematica su

cui Azione è intervenuta a più riprese anche a livello nazionale e la cui linea politica

trova seguito nella nostra posizione a livello provinciale. A tal proposito riteniamo

opportuno lavorare con costanza allo sviluppo dell’Economia del Mare, anche in

virtù della recente sentenza del Consiglio di Stato circa le proroghe delle concessioni

demaniali, ed è importante che gli enti locali provvedano tempestivamente agli

adeguamenti al PUA (Piano Utilizzazione Arenili regionale).

 

Politiche Economiche

 

Riteniamo necessaria un’analisi della situazione economica della Provincia in

relazione alle potenzialità offerte dalle transizioni ecologico-digitali e quindi

l’attivazione di politiche di promozione di tali transizioni agendo dal livello

territoriale. Tra le nostre proposte per concretizzare questo processo troviamo:

- Attivazione di strumenti per facilitare potenziali sinergie e repliche di buone

pratiche da un comune all’altro, attivare e promuovere dinamiche e strumenti

di supporto reciproco, anche in termini di scambio risorse (anche umane,

specializzate e competenti per materia) tra municipi.

- Creazione di sistemi di supporto per lo sviluppo di nuove attività

imprenditoriali ad effettivo impatto positivo socio-ambientale nei territori di

riferimento. Particolare attenzione alla formazione ed al supporto della classe

imprenditoriale, in collaborazione con le associazioni di categoria

- Promozione dell’attivazione di corsi di formazione ad-hoc per personale

altamente specializzato inquadrabile nell’industria locale che ha già attivato

processi di transizione 4.0/5.0, così come corsi di formazione all’avanzamento

4.0/5.0 per imprenditori ed industriali sottolineando l’importanza della

convergenza transizione digitale e impatto ambientale.

- Formazione funzionale all’accesso ed alla gestione efficiente e d’impatto a

fondi ad-hoc di riferimento in ambito PNRR ma anche altri progetti UE

(accesso diretto, HE, EIC, Erasmus+, LIFE, CERV, EASI, INTERREG, ecc. ecc.).

- Costruzione sui territori di network di finanziatori utili alla

realizzazione/sviluppo/mantenimento di progetti ad-hoc ed in linea con lo

sviluppo positivo prospettato anche dalle politiche economiche nazionali ed

europee nei contesti di riferimento e sicuramente con una specifica attenzione

ad aree marginalizzate e ad alto rischio socio-ambientale.

- Particolare attenzione dovrebbe essere dedicata al concetto di innovazione. Il

termine ben si adatta a tutti i settori economici di rilievo della Provincia e oltre

ai corsi di formazione/informazione di imprenditori e lavoratori sarebbe

importante potenziare a livello provinciale la rete che si riferisce agli Open

Innovation Center. Creare un ulteriore collegamento tra Open Innovation

Center e spazi attivi innescando anche dinamiche di collaborazione tra privati

in ambito CSR (corporate social responsibility) e CER (corporate environmental

responsibility), oltre che possibilità di sviluppo economico per le iniziative di

business sociale anche in seno al terzo settore. La proposta in questo senso si

riferisce alla creazione di una commistione funzionale tra economia

tradizionale ed economia sociale ma nell’ottica dell’efficienza economica

derivante dall’applicazione pratica della circolarizzazione e della

triple/quadruple bottom line. Un esempio pratico potrebbe essere ritrovato

nella collaborazione tra il settore ortofrutticolo locale e potenziali start-up in

via di costituzione ed interessate ad utilizzare lo scarto di settore per produrre

compost da restituire agli agricoltori.

 

- L’attenzione alla professionalizzazione delle attività economiche connesse al

business sociale costituisce un elemento fondamentale per la riparazione del

tessuto economico locale, essendo caratterizzati da investimenti iniziali minimi

che garantiscono rendimenti consistenti sul medio-lungo periodo. Importante

sarebbe quindi potenziare gli strumenti di supporto a livello locale in seno

anche alle pubbliche amministrazioni ( o al partito stesso). Fondamentale in

relazione allo sviluppo degli Open Innovation Center e degli Spazi Attivi è la

creazione di professionalità relative la gestione di finanziamenti tematici sia a

livello nazionale che europeo, oltre che all’attivazione di strumenti per

l’attrazione, la raccolta e la gestione di finanziamenti privati etici a supporto

dello sviluppo territoriale.

 

Sinergia Politiche Ambientali-Politiche Economiche

 

Proponiamo ai Comuni, attraverso una legge regionale nel Lazio, ai sensi dell'art.3

del T.U. delle leggi sugli Enti Locali approvato con D.Lgs. 18/08/2000 n.267 ed ai sensi

dell'art 2 dello Statuto, tra i propri fini, l'assunzione di adeguate iniziative a sostegno

del patrimonio agroalimentare, zootecnico, enogastronomico, artigianale, storico e

culturale riferito a quelle specificità o attestazioni locali che, per la loro tipicità, sono

motivo di particolare interesse pubblico e, come tali, meritevoli di valorizzazione.

In particolare l'azione per i Comuni della provincia si manifesta con:

  1. a) Un’indagine conoscitiva diretta ad individuare l'esistenza di produzioni

agroalimentari, zootecniche, enogastronomiche, artigianali, storiche e culturali che,

a motivo della loro rilevanza, siano meritevoli di evidenza pubblica, e di promuovere

la protezione nelle forme previste dalla legge al fine di garantire il mantenimento

delle loro qualità attraverso l'istituzione di un albo comunale delle produzioni tipiche

locali e di un registro De.Co. (Denominazione Comunale);

  1. b) Sostenere iniziative di promozione dei prodotti a marchio De.Co. nelle sedi più

opportune favorendo, anche attraverso interventi finanziari nei limiti delle ricorrenti

compatibilità di bilancio, la partecipazione delle aziende produttrici a fiere,

manifestazioni, mostre, ecc.

  1. c) Attribuire un marchio De.Co. (Denominazione Comunale) alle aziende o attività

destinatarie che ne faranno richiesta previo riconoscimento da parte di apposita

commissione. Ovviamente non possono essere soggette a riconoscimento De.Co.

tutte le produzioni Dop e Igp già riconosciute o in itinere di riconoscimento

ministeriale. A tale introduzione dovrà necessariamente seguire studio ad-hoc per

raccogliere dati utili a sviluppare suddette politiche nei singoli territori. Ulteriori

riflessioni potranno individuare, anche sulla base di buone pratiche attivate in altri

paesi o territori affini anche europei, azioni concrete da prioritizzare secondo

necessità.

 

Politiche a supporto della Cultura e dell’educazione esperienziale

Di importanza fondamentale è lo sviluppo di politiche attive nel campo della lotta

all’ignoranza e quindi nella costruzione di una reale capacità critica derivante dallo

sforzo culturale. Creare società culturalmente vivide significa supportare lo sviluppo

territoriale che promuove l’emancipazione culturale dei territori a contrasto con

dinamiche di omertà, indifferenza, preoccupazione per il danneggiamento

dell’interesse personale a scapito del bene comune e dell’avanzamento territoriale

inteso come comunitario. Promuovere la cultura significa dotare la popolazione degli

strumenti per orientarsi nella scelta anche civico-politica che vada a suo vantaggio e

non a detrimento delle sue possibilità di emancipazione. La cultura è oggi, più che in

ogni altro momento storico, una necessità per le comunità che realmente vogliono

tutelare i territori che popolano e per attivare l’inversione sistematica di dinamiche

di distruzione delle strutture socio-politiche e ambientali a supporto strutturale della

prosperità e che rispondono a logiche di giustizia, eguaglianza e progresso efficiente.

La promozione della cultura della legalità, così come del rispetto ambientale è

fondamentale. Il supporto alla proliferazione di luoghi di aggregazione e confronto

costruttivo e sicuro tra i cittadini, luoghi dove essi possano esprimersi liberamente,

senza paura e in totale sicurezza. Luoghi dove possano acquisire strumenti per

attivare processi di emancipazione culturale tramite la realizzazione di documentari,

la presentazione di libri, la costruzione di spettacoli teatrali, la realizzazione di

performances musicali. Luoghi anche economicamente accessibili in cui i giovani

possano avvicinarsi e praticare arte, musica, teatro in condizioni di sicurezza e di

socialità sana. Associare le pratiche artistico-culturali a pratiche di benessere

psico-fisico e quindi riportare il cittadino al centro dell’intento di sviluppo del

territorio.

Riteniamo importante creare la coscienza della salvaguardia di se stessi, della propria

rete relazionale, dell’ambiente in cui si vive e si opera. Questa dimensione lega la

cultura del benessere psicofisico allo sviluppo di politiche sociali sane. Qui emerge

chiaramente la connessione tra politiche culturali, sociali e sanitarie a carattere

psicologico e di gestione e prevenzione della violenza anche di genere. Questo è un

nodo di fondamentale importanza sociologica nell’indirizzo dello sviluppo sociale di

una comunità quale può essere quella provinciale.

Un altro punto fondamentale è il rafforzamento dei VET centers, quelli che in Europa

vengono definiti vocational education and training centers nei quali i cittadini

possono acquisire competenze tecnico-professionali e relazionali tramite

apprendimento esperienziale. Promuovere l’educazione lungo tutto il corso della

vita, così come l’apprendimento esperienziale vogliono diventare capisaldi della

facilitazione nell’acquisizione di competenze utili alla ricollocazione di NEETs (not in

training and not in education) e giovani residenti sul territorio provinciale. La messa

in rete a livello provinciale di tali realtà potrà poi costituire passo successivo per

attivare dinamiche di partenariato e scambio buone pratiche tra VET e per la

realizzazione di progetti congiunti in concerto con aziende di settore e

rappresentanze sindacali. La nostra Provincia vanta la presenza di aziende in settori

strategici, come il farmaceutico o l’agro-alimentare, ed è necessario instaurare e

consolidare con loro un rapporto per creare canali occupazionali e di formazione ai

cittadini, con particolare attenzione ai giovani.

Politiche Sociali

La scarsità di risorse economiche, così come di potenzialità d’impiego in settori

altamente specializzati rende frustrante la permanenza sui territori da parte di

giovani altamente capaci e portatori di una conoscenza che allo stato sembra

inutilizzabile per l’avanzamento delle territorialità coinvolte nell’analisi. Un

monitoraggio costante dei contributi offerti tramite iniziative giovanili e/o civiche

spontanee sui territori costituirebbe un importante aggancio con la società civile per

il partito, dove esso potrebbe supportare lo sviluppo di tali iniziative laddove queste

non trovano terreno fertile ed anzi vengono osteggiate, ridicolizzate e danneggiate

fino alla loro distruzione sistematica.

Entrando poi nelle specifiche tradizionalmente intese come proprie delle politiche sociali sicuramente di importanza fondamentale è il supporto al miglioramento dell’accessibilità delle zone urbane e dei siti d’interesse storico, culturale, dei luoghi d’insegnamento e di somministrazione dei servizi di pubblico interesse per i cittadini diversamente abili, gli anziani e le donne incinta. Il potenziamento dei servizi standard di supporto alle fasce svantaggiate della popolazione quali le persone diversamente abili e soggetti in via di reinserimento socio-lavorativo causa disagio psico-sociale o vittime di violenza e discriminazione connesse a caratteristiche personali. Sicuramente è necessaria una maggiore attenzione al fenomeno delle migrazioni e un’attenzione particolare alla gestione efficiente dei beni confiscati alle mafie, azioni di empowerment specifico diretto a specifici attori del terzo settore in un’ottica sempre meno assistenzialista e sempre più orientata alla massimizzazione del profitto socio-ambientale e della sostenibilità economico-finanziaria delle azioni. Tutela dell’infanzia anche in termini di educazione funzionale all’utilizzo dei dispositivi mobili a partire da campagne di sensibilizzazione delle famiglie; Iniziative atte a promuovere l’emancipazione femminile e la tutela dell’infanzia nelle fasce più socialmente degradate e nelle zone altamente contagiate dalla sfiducia nello stato.

Un importantissimo elemento di raccordo tra politiche sociali e politiche economiche, che intersecano le politiche a supporto della creazione di una cultura locale della legalità anche a salvaguardia della popolazione residente, consiste nella promozione di attività a supporto della prevenzione dell’usura e tutela e supporto delle vittime. Il fenomeno dell’usura registra una crescita costante ed un’impennata durante gli ultimi anni dovuta anche al COVID-19, ciò causa un impatto negativo sulle micro-economie locali. Costruire relazioni stabili con associazioni nazionali e promuovere l’attivazione di sportelli ad-hoc collegati tra loro ed in zone ad alto rischio del territorio provinciale è strumento di fondamentale importanza a tutela degli imprenditori e della rigenerazione del tessuto economico locale.

Next Generation EU - PNRR

In ultimo riteniamo doveroso un passaggio su quella che può essere considerata, nella storia recente, la più grande opportunità di sviluppo per il nostro territorio. La programmazione e l’attuazione del PNRR richiede un coinvolgimento trasversale delle Istituzioni, dei partiti, delle associazioni, dei comitati territoriali e di tutte quelle realtà necessarie per una conoscenza totale del territorio per poter attuare azioni in grado di risolvere gli attuali problemi e di avviare una fase di sviluppo del nostro territorio.

In tal senso, oltre le proposte di merito elencate in precedenza, riteniamo importante affrontare anche il metodo con cui verrà coordinata l’attuazione del PNRR a livello locale: proponiamo di istituire una cabina di regia sia nei singoli comuni che a livello provinciale che possa fare da raccordo per tutte le parti chiamate in causa. È necessario coinvolgere i cittadini e tutte quelle realtà associazionistiche o di partito, coordinate e ospitate dagli enti locali, in modo tale da garantire un’alta e concreta partecipazione nel processo decisionale delle azioni politiche che determineranno il futuro del nostro territorio.

 

Queste rappresentano le tematiche fondamentali su cui il Consiglio Direttivo Provinciale baserà la propria azione politica. Tutto ciò rappresenta i pilastri su cui costruire un progetto politico ampio e che sappia intercettare le esigenze del territorio governando il presente e programmando il futuro.

 

 

 

 

 

 

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