Decessi sospetti e raggiri in una Rsa abusiva ad Ardea: chiesti 27 anni di carcere per l’ex paladina antimafia Maricetta Tirrito.
Decessi sospetti e raggiri patrimoniali agli anziani in una Rsa abusiva ad Ardea: chiesti 27 anni di carcere per l’ex paladina antimafia Maricetta Tirrito, candidata in passato anche a sindaco di Pome...
Decessi sospetti e raggiri patrimoniali agli anziani in una Rsa abusiva ad Ardea: chiesti 27 anni di carcere per l’ex paladina antimafia Maricetta Tirrito, candidata in passato anche a sindaco di Pomezia, arrestata dalla Polizia di Anzio nel dicembre del 2023 assieme al compagno e ad altre due donne, accusati a vario titolo, di omicidio con dolo eventuale, circonvenzione d’incapace, esercizio abusivo della professione medica, falso ideologico e materiale, reati aggravati dall’aver commesso il fatto per conseguire un profitto. Una dottoressa, invece, fu interdetta dalla professione medica per un anno.
Maricetta Tirrito - attualmente detenuta nel carcere di Teramo - è la principale indagata dell’inchiesta, condotta dalla Procura di Velletri, per i fatti accaduti all’interno di una co-housing di Ardea. La richiesta di condanna è stata avanzata durante dell’udienza finale del processo alla Corte di Assise del Tribunale di Frosinone. La sentenza è attesa per lunedì 10 febbraio.
“La struttura – destinata ad accudire gli anziani – secondo gli inquirenti era in realtà una residenza sanitaria assistenziale non autorizzata. Il gip del Tribunale di Velletri aveva disposto anche il sequestro preventivo di circa 385mila euro.
Le indagini sulla co-housing di Ardea era state avviate dal commissariato di Polizia Anzio, in seguito alla segnalazione di alcuni conoscenti di un anziano, ospite della struttura apparentemente destinata ad accudire gli anziani ma che – secondo gli inquirenti – era in realtà una residenza sanitaria assistenziale non autorizzata, in cui venivano somministrati farmaci anche per via endovenosa.
Gli investigatori hanno ricostruito che gli anziani, con gravi patologie psico-fisiche, sarebbero stati convinti a effettuare disposizioni patrimoniali a loro vantaggio, con la sottoscrizione di carte prepagate su cui facevano confluire le rate delle pensioni.
In un caso sarebbe stata falsamente certificata dal medico la capacità d’intendere di un 80enne, affetto dal morbo di Parkinson avanzato e da demenza senile, per consentire che quest’ultimo firmasse una procura speciale per la gestione dei propri beni tra cui un immobile di pregio ad Anzio. L’anziano si sarebbe poi aggravato ma – secondo gli inquirenti – sarebbe stato “omesso di richiedere il ricovero” e l’uomo è poi deceduto.
In un altro caso una anziana, che era stata dimessa dopo un intervento chirurgico, sarebbe stata di fatto abbandonata a se stessa. Non le sarebbero stati dati i farmaci previsti dalla terapia né sostituite le medicazioni.