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Discarica di Casalazzara, anche APL richiede l’accesso agli atti in Regione

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APL raccoglie l’invito della consigliera Porcelli per approfondire la vicenda legata alla discarica di Casalazzara.

“Sulla scia di quanto già fatto ufficialmente presso la Regione Lazio dalla Consigliere Carmen Porcelli, abbiamo provveduto attraverso l’invio di una pec ad effettuare anche noi formale richiesta di “Accesso agli atti” in relazione alla questione della discarica di Casalazzara. – Spiega Emanuele Campilongo – Questa nuova richiesta da parte delle aziende del ciclo dei rifiuti inerente al nostro territorio, è la prova dell’ormai palese vocazione a cui la città di Aprilia è stata condannata da anni di politica serva e prona ai voleri dei “signori della monnezza”. Siamo visti non soltanto come la discarica di Roma ma come la pattumiera dell’intera regione visto il via vai di camion sulla Pontina, con loghi e targhe ben visibili, a testimonianza che già adesso siamo stati invasi.  Sono anni che andiamo ripetendo che esiste una situazione talmente grave per cui è ora che la città si difenda da sola, attraverso una levata di scudi di tutti coloro che hanno la libertà di poterlo fare. La libertà non è una cosa da tutti infatti, saranno ben pochi i gruppi politici locali in grado di poter andare oltre le posizioni di facciata, buone solo per cercare di salvare la faccia. E’ pressappoco impossibile accettare i denari della lobby dei rifiuti per le campagne elettorali, per poi avere la forza di difendere il proprio territorio. Tutto legale sia chiaro ma certamente non etico e legittimo per chi dovrebbe difendere i cittadini. Questo non bisogna mai dimenticarlo, si è giustamente parlato a tal proposito di “peccato originale” e la cittadinanza deve tenerne conto al momento delle future scelte elettorali. La nostra città è vista come il “paradiso della monnezza”, una zona dove la reazione sociale è bassa e dove la classe politica verte in uno stato di sudditanza quando di non collusione con gli interessi della lobby dei rifiuti. Aprilia in Prima Linea è fiera di aver scelto la sua parte di barricata in questa battaglia e farà di tutto per impedire che altro degrado, altre malattie e altri scempi ambientali si verifichino nella nostra città. Noi siamo pronti a difendere il nostro territorio mettendoci metaforicamente dietro a sacchetti di sabbia e con il fucile carico. Il territorio di Aprilia è stato occupato militarmente dalla lobby dei rifiuti, e sfidiamo chiunque a dire il contrario, vista la presenza di otto siti legati al ciclo dei rifiuti. Se ci fosse stata la volontà politica si sarebbero negati i permessi per insediare questo tipo di aziende, si sarebbero fatti controlli seri e accurati sia sulla salute che sulla parte amministrativa, e in tal modo si sarebbero definitivamente bloccate tutte le eventuali nuove richieste. Dal punto di vista ambientale abbiamo la memoria troppo corta e tendiamo a dimenticare in fretta. Che cosa è stato fatto in questo lasso di tempo ad esempio sulla cava di Via Corta? Che fine ha fatto il famigerato ed inutile “studio epidemiologico” pagato con soldi pubblici quando i dati sull’incidenza tumorale sul nostro territorio già ci sono e testimoniano l’emergenza? Che cosa è stato fatto in tema di mappatura di tutti i depositi di rifiuti sparsi nel nostro territorio? E sulla differenziata e le aziende che realmente trattano i nostri rifiuti? E perché dopo anni di nostre richieste non è stato nemmeno approvato uno straccio di regolamento sulle emissioni di fumi in atmosfera, ciò in palese violazione della normativa nazionale e comunitaria? Tutte domande che non avranno compiuta ed esaustiva risposta fintanto che alla guida della città ci saranno coloro che hanno permesso la devastazione del territorio.

 

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