False certificazioni, assolto “perché il fatto non sussiste”, il noto medico di Nettuno Antonio Di Fulvio.

False certificazioni, assolto “perché il fatto non sussiste”, il noto medico di Nettuno Antonio Di Fulvio. Questa la decisione emessa ieri dalla III Sezione Penale della Corte di Appello di Roma. Di F...

A cura di Redazione
11 gennaio 2024 10:25
False certificazioni, assolto “perché il fatto non sussiste”, il noto medico di Nettuno Antonio Di Fulvio. -
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False certificazioni, assolto “perché il fatto non sussiste”, il noto medico di Nettuno Antonio Di Fulvio. Questa la decisione emessa ieri dalla III Sezione Penale della Corte di Appello di Roma. Di Fulvio era imputato nel noto procedimento penale “Certificato Pazzo”. Secondo quanto aveva ipotizzato la Procura di Latina, Antonio Di Fulvio avrebbe consentito ad alcuni propri pazienti di ottenere false certificazioni concorrendo nella corruzione di un medico della Asl di Fondi che avrebbe dovuto emettere tali certificazioni dietro la corresponsione di 100 euro.

Il Giudice per l’Udienza Preliminare presso il Tribunale di Latina, la Dott.ssa Castriota,  – all’esito del giudizio di primo grado svoltosi nelle forme del rito abbreviato – aveva ritenuto provata la ipotesi accusatoria.

Ieri, invece, la Corte di Appello di Roma ha sconfessato questa decisione.

Accogliendo, infatti, l’impugnazione dei difensori del Di Fulvio, gli avvocati Franco Coppi e Giuseppe Sabato, la Corte di Appello di Roma ha riformato la sentenza del GUP di Latina ed ha assolto il noto medico da tutti i reati allo stesso ascritto con la formula “perché il fatto non sussiste”.

In altre parole, il Di Fulvio è stato assolto con la formula assolutoria più ampia perché è quella che addirittura nega l’esistenza del presupposto storico su cui si fondava la accusa, in questo caso anche il pur minimo coinvolgimento consapevole del Di Fulvio nei fatti di corruzione oggetto del processo.

La Corte di Appello di Roma depositerà le motivazioni della sentenza tra 90 giorni, all’esito della cui lettura – come affermato dai legali del Di Fulvio – quest’ultimo valuterà se presentare istanza per la riparazione per ingiusta detenzione avendo, ricordiamolo, il Di Fulvio per tali fatti sofferto anche diversi mesi di detenzione, dapprima in carcere e poi agli arresti domiciliari.

Dopo un incubo durato tre anni, Antonio Di Fulvio alla lettura della sentenza, visibilmente emozionato, ha esclamato: “giustizia finalmente è fatta, ho sempre riposto fiducia nella corte d’appello che avrebbe certamente fatto chiarezza sulla mia reale posizione”.

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