Il Pd di Anzio: “inaccettabile la chiusura del punto nascite e del reparto di pediatria al Riuniti”. Chiesto un incontro con il Presidente Rocca.
“La decisione di chiudere il punto nascite e il reparto di pediatria dell’Ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno è inaccettabile”. Il Gruppo consiliare del Pd di Anzio chiede con urgenza una revisione di...
“La decisione di chiudere il punto nascite e il reparto di pediatria dell’Ospedale Riuniti di Anzio e Nettuno è inaccettabile”. Il Gruppo consiliare del Pd di Anzio chiede con urgenza una revisione di questa decisione, un incontro con il Presidente della Regione, Rocca, ed anche un Consiglio Comunale congiunto con il comune di Nettuno. “Con questa scelta, si mette a rischio la salute e il benessere di oltre 110mila cittadini, in particolare delle mamme, dei neonati e delle famiglie che dipendono da questi servizi essenziali”. “Il Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2023-2025 della Regione - spiega il Pd - aveva previsto la riapertura ad Anzio con il reclutamento di 4 medici neonatologici, 4 ginecologi e 10 ostetriche. Obiettivo disatteso e cancellato dalla Regione”.
“L’ospedale di Anzio e Nettuno - sottolinea il gruppo consiliare del Pd-non è solo una struttura sanitaria, ma un punto di riferimento vitale per il nostro territorio. L'eventuale chiusura di questi reparti, così come la riduzione di personale e risorse, rappresenta un danno irreparabile per la nostra comunità. La salute delle persone non può essere sacrificata per motivi economici o politici. Non possiamo permettere che decisioni scellerate, prese senza una seria programmazione sanitaria, penalizzino un intero territorio.
La nostra città non merita di essere privata di un servizio fondamentale come quello del punto nascite,- si legge nella nota a firma di Gesualda Rosa Audino, Luca Lucarini, Serena De Lucia e di Giovanni Garito - che rappresenta un diritto inalienabile per ogni donna che desidera partorire in sicurezza e con il supporto di professionisti. La chiusura di questo reparto non solo crea disagi alle famiglie, ma obbliga le donne a spostarsi in altri ospedali lontani, mettendo a rischio la loro salute e quella dei loro bambini.
Non si può ridurre la sanità a un gioco di spostamenti di risorse tra strutture, mettendo i due territori l’uno contro l’altro. Ma questa non è altro che la guerra dei poveri…Velletri contro Anzio”.
Il Piano Integrato di Attività e Organizzazione 2023-2025 della Regione Lazio per la Asl Roma6 aveva previsto la riapertura ad Anzio con il reclutamento di 4 medici neonatologici, 4 ginecologi e 10 ostetriche. Obiettivo disatteso e cancellato dalla regione guidata dal Presidente Rocca.
Anzio forse non rientra negli obiettivi del nostro Presidente Rocca per motivi politici o opportunistici? La programmazione sanitaria dovrebbe garantire servizi di qualità in ogni area, senza creare conflitti tra territori, ma piuttosto rafforzando tutti i servizi, senza ridurre alcuna risorsa. Invece ci troviamo ad affrontare la mancanza di una programmazione sanitaria adeguata a scapito dei cittadini che, pur pagando le tasse, si trovano a non avere i servizi.
Chiediamo con urgenza una revisione di questa decisione e un impegno concreto alla riapertura del punto nascite e del reparto di pediatria all'ospedale riuniti di Anzio-Nettuno. Chiediamo un incontro con il Presidente della Regione Rocca ed un Consiglio Comunale congiunto con il Comune di Nettuno.
Il nostro impegno non finirà qui, - conclude la nota dei dem - continueremo a lottare affinché la salute sia una priorità, non una merce di scambio o un pretesto per giochi politici. Invitiamo tutta la cittadinanza a unirsi a noi in questa battaglia per il diritto alla salute, per salvaguardare il futuro delle nostre famiglie”.